GDF: “Intensificata l’attività a contrasto del commercio dei falsi e dei prodotti non sicuri”

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Intensificata l’attività a contrasto del commercio dei “falsi” e dei prodotti non sicuri.
Circa trentamila i prodotti sequestrati dall’inizio dell’anno dalla Guardia di Finanza di Arezzo.
Si tratta per lo più di merce priva dei requisiti di sicurezza, come giocattoli, prodotti elettronici, beni di consumo e articoli di bigiotteria, ma non mancano anche borse ed accessori abilmente contraffatti, circa un migliaio, recanti noti marchi di griffe della moda.
I servizi svolti dalle Fiamme Gialle aretine nel comparto della contraffazione sono effetto dell’intensificazione disposta, a livello nazionale, dal Comando Generale del Corpo a contrasto degli illeciti economico-finanziari connessi a particolare eventi e ricorrenze, come il Carnevale o la festa di San Valentino, con l’intento di salvaguardare, da una parte, l’economia legale e gli imprenditori onesti e, dall’altra, di garantire la tutela della salute e la sicurezza dei consumatori, in particolare di quelli più piccoli.
Risultano coinvolte, in due casi, attività commerciali che vendevano prodotti privi dei requisiti di cui al Codice del Consumo in materia di sicurezza; in un altro caso, invece, è stata scoperta un’azienda, operante nella produzione di capi di abbigliamento avente sede nel Valdarno, che riproduceva borse ed accessori di moda contraffatti.
A quest’ultima si è arrivati grazie all’intuito dei finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno che, attraverso un’indagine lampo, scaturita da una generica informazione acquisita nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, in attuazione dei dispositivi permanenti in materia di contrasto ai traffici illeciti ed alla contraffazione, hanno ricostruito l’illecita filiera, arrivando fino al produttore della merce contraffatta. Il titolare, tra l’altro, era già noto alle Fiamme Gialle, perché evasore totale con un’altra azienda a lui riconducibile.
Complessivamente sono stati denunciati 3 soggetti alla Procura della Repubblica di Arezzo per violazione dell’art. 474 del C.P.; sono 5, invece, coloro che sono stati segnalati per violazioni amministrative al Codice di Consumo.

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