“L’ultimo consiglio comunale in tema di bilancio dovrebbe suggerire ai tre consiglieri Codovini (UC) Corbucci e Ventanni (PD) di lasciare ai non eletti, nelle loro rispettive liste, la possibilità di svolgere un’opposizione sì dura, come è giusto che sia, ma anche seria, responsabile e propositiva; altri, che potrebbero subentrare al loro posto, sarebbero certamente in grado di rispondere alle istanze di quell’elettorato di centrosinistra che li ha sostenuti lo scorso anno, un compito a cui i tre consiglieri di opposizione si stanno pervicacemente sottraendo.
Ci riferiamo a quello che è stato ribattezzato l’emendamento della vergogna. Invero, dopo almeno due settimane trascorse a gridare contro la manovra, tacciata come un’operazione di macelleria sociale, non rispettosa del principio di progressività delle imposte, è giunto in consiglio un emendamento del PD-UC respinto per molteplici ragioni: tecniche, economiche e morali.
Infatti, all’attuale esenzione di pagamento Irpef, prevista per i redditi da 0 a 12mila euro, che nel frattempo il centrodestra ha portato a 13mila euro con la manovra di bilancio, l’emendamento del PD-UC contrapponeva l’obbligo, per tutti, anche i senza reddito, di pagare l’ Irpef (!!) con una aliquota di 0,75 da 0 euro a 15mila euro.
Evidentemente per il PD-UC non basta appartenere alla fascia più debole dei contribuenti, occorre anche essere malmenati.
La seconda fascia di reddito, da 15001 a 28mila euro, invece, avrebbe dovuto pagare meno della vessata prima fascia, con aliquota dello 0,50.
L’emendamento, prima di essere bocciato dall’aula, contrari Lega, LIFU e M5S, financo è stato respinto dalla ragioneria comunale con “parere non favorevole”. Secondo gli uffici comunali, infatti, l’emendamento violava il principio di progressività costituzionale sancito in Costituzione e avrebbe portato in caso di recepimento, al dissesto finanziario dell’Ente. Una lectio magistralis!!
Orbene, non sarà stato facile per la maggioranza proporre una manovra che prevede l’aumento dell’Irpef (trattasi di 4 euro mensili pro capite) benché sollecitata dal commissario prefettizio e necessaria a garantire la tenuta finanziaria dell’Ente ma i nostri laureati dell’opposizione di centro sinistra non hanno affatto capito dove si trova la porta avversaria e continuano ad infilare palloni sotto le gambe del loro portiere.
Fratelli d’Italia – comunque – auspica che con il recupero dei crediti dormienti, a causa dell’alto tasso di tributi non recuperati in passato, la manovra possa alleggerire la pressione tributaria già dal prossimo anno. I nostri professori dell’opposizione, invece, hanno altre preoccupazioni. L’emorragia di consenso non si arresta e le loro teste paiono già reclinate sotto l’ascia del boia: i contribuenti.”
Bilancio: Giovanna Monni Fratelli d’Italia “le minoranze facciano opposizione anche dura, ma seria, responsabile e propositiva
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