Ricorre domani 12 maggio la “Giornata mondiale della fibromialgia”, detta anche sindrome di Atlante. E’ una malattia reumatica a causa sconosciuta, favorita da molti fattori e caratterizzata da 4 sintomi essenziali:
dolore muscolo-scheletrico cronico diffuso, descritto come bruciante, pungente, tirante, pruriginoso, compressivo, tensivo-muscolare che varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, allo stress e ai ritmi del sonno;
senso di affaticamento, che è presente nel 90% dei casi anche per sforzi minimi;
disturbi del sonno, con frequenti risvegli notturni e sonno non ristoratore, a cui consegue facile affaticabilità e sensazione di non aver riposato;
disfunzioni cognitive quali deficit di attenzione, di memoria o di concentrazione e, in maniera variabile, anche alterazioni del tono dell’umore come ansia e depressione, sintomi neurovegetativi come emicrania, dolore e crampi addominali.
“In Reumatologia la fibromialgia è classificata tra le malattie reumatiche extra-articolari diffuse, ma viene considerata una forma di sensibilizzazione del Sistema Nervoso Centrale, cioè secondaria ad una alterata regolazione dei meccanismi di controllo del dolore – spiega Ferruccio Rosati, direttore UOSD Reumatologia della Asl Toscana sud est – Infatti, nonostante i sintomi del dolore si riferiscano ai muscoli, ai legamenti e ai tendini, non vi è alcuna evidenza di infiammazione dei tessuti che possa giustificare la sintomatologia, non sono interessate le articolazioni e non provoca deformità articolare come invece si può riscontrare nelle malattie articolari, quali artrosi o artrite”.
La conseguenza è che per una persona affetta da questa malattia trascorrono in media più di 2 anni prima della diagnosi, dopo aver effettuato almeno 3 differenti visite specialistiche e diversi esami. Questo perché i sintomi possono essere sottovalutati ed interpretati come una forma “ipocondriaca” con esagerazione nel focalizzare i disturbi. Almeno il 75% delle persone affette non sono diagnosticate o lo sono tardivamente. La malattia non evolve con deformità articolari e non riduce la durata della vita, però la maggior parte dei pazienti continua ad avere nel corso degli anni dolore cronico e stanchezza. Nei due terzi dei casi interferisce solo modestamente con le attività della vita quotidiana, ma nel 10-30% provoca una discreta disabilità.
“La fibromialgia insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in età adulta, ma relativamente giovane, anche se non sono rari casi di fibromialgia in età pediatrica o durante l’adolescenza – conclude Rosati – In Italia colpisce oltre 1 milione di persone, circa 7.000 in provincia di Arezzo”.
Al San Donato di Arezzo c’è una struttura che si occupa da anni della patologia. Per accedere, occorre avere un appuntamento che può essere fissato al CUP attraverso una richiesta del proprio medico di Medicina Generale.
La fibromialgia è donna, una giornata mondiale per sensibilizzare la popolazione E’ una malattia reumatica a causa sconosciuta.
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