“Certamente non si sentirà la mancanza di un Gruppo di volontariato che non ha lasciato alcuna traccia nel panorama della protezione civile di Città di Castello. Il voto di Fratelli d’Italia sarà continuamente a favore della proposta di scioglimento presentata dal Sindaco in Consiglio comunale perché da sempre abbiamo considerato questa avventura inutile e dannosa, con potenziali criticità tra associazioni di cui non si sentiva necessità.Ad onor del vero problemi non ce ne sono stati perché il Gruppo non è mai decollato e non è stato mai presente nel contesto locale certificando con la sua inazione la propria inutilità. Giova ricordare come l’Amministrazione comunale abbia fino a poco tempo fa rivendicato veementemente la necessità di questo nuovo gruppo che però non ha mai trovato proseliti al di fuori dei dipendenti comunali. La normativa sopravvenuta che ha stabilito alcune incompatibilità tra dipendenti comunali e membri del Gruppo ha convinto finalmente l’Amministrazione ad alzare bandiera bianca. Ci sono comunque problemi di natura giuridico amministrativa. Detto fantomatico Gruppo ha da un lato ricevuto un contributo monetario dalla Regione Umbria parzialmente usato per l’acquisto di una macchina, dall’altro è privo di uno Statuto avendo come atto fondativo esclusivamente il regolamento approvato dal Consiglio comunale con Delibera 36 del 2015. Come noto ogni Gruppo o Associazione contempla nei propri Statuti le modalità di scioglimento e di destinazione dei beni residui. In particolare la Legge 266 del 1991 poi sostituita dal D.Lgs. 1/18 prevedeva per i Gruppi di Protezione civile la possibilità di destinare i propri beni ad altre Associazioni omogenee. In pratica è bene che il Consiglio comunale sia informato sul bilancio del Gruppo in via di scioglimento e sulla destinazione di fondi e beni residui. Sarebbe veramente una beffa, vista l’inqualificabile mancanza di regolamentazione dello scioglimento nella Delibera sopra riportata, che detti fondi riprendano la via della Regione invece di essere destinate ad altre Associazioni di Protezione civile locali come la Legge di fatto consente. Se il dibattito in Consiglio non chiarirà la questione si procederà ad un atto di sindacato ispettivo sulla questione.”
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