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Lo scorso lunedì il via ai lavori di restauro dell’affresco del Sarteanesi, alla Cappella della Beata “Cieca della Metola”

 

Lunedì 22 luglio scorso hanno preso il via i lavori di restauro dell’ affresco realizzato dal prof. Nemo Sarteanesi (1921-2009) nella Cappella della Beata “Cieca della Metola” nel Cimitero monumentale di Città di Castello, a cura dell’Associazione per la Tutela e Conservazione dei Monumenti dell’Alta Valle del Tevere. Il progetto caldeggiato già dal 2008 rientra tra le finalità dell’Associazione che persegue la promozione e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico e in particolare si prefigge di: promuovere tutte le iniziative che possano concorrere alla conservazione delle opere d’arte presenti nella zona; ivi inclusi i restauri. (Art. 3 dello Stat
uto). Molti sono stati gli interventi promossi
 dall’Associazione in passato a partire dagli anni ’60 del ‘900 nell’intero territorio, (Palazzo del Podestà, Palazzina Vitelli, Museo del Duomo, Oratorio di San Crescentino a Morra,  ecc.) e progettati da soci fondatori come Alvaro e Nemo Sarteanesi, Corrado Rosini, Alberto Burri, ecc. 

L’Associazione ha continuato nel tempo a lavorare con lo stesso spirito finalizzato alla salvaguardia del patrimonio; l’attuale presidente Catia Cecchetti, sta promuovendo con l’intero Consiglio Direttivo e con la collaborazione di tutti gli associati un programma più ampio di interventi. L’attenzione verso il Cimitero monumentale risale al 2016 quando fu fatto un sopralluogo nella Chiesa, con gli assessori al ramo del Comune di Città di Castello, per esaminare sia la situazione strutturale che pittorica a motivo delle precarie condizioni causate dallenumerosi infiltrazioni, soprattutto nel ciclo pittorico di Alvaro Sarteanesi e anche negli affreschi di Galileo Chini. 

L’Associazione intende iniziare intanto il restauro dell’affresco raffigurante la beata “Cieca della Metola” con altre non vedenti e il fondatore dell’Istituto il canonico Giacinto Faeti.  L’Associazione ha  preso contatti con le Suore Serve di Maria Ripatrici  proprietarie della cappella la cui sede è a Roma e ha avviato la pratica in sinergia con la Sovrintendenza  Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. I lavori verranno eseguiti dalla socia Laura Zamperoni e grazie alla donazione dei figli del prof. Nemo, Tiziano e Chiara Sarteanesi entrambi associati. Grande è l’attenzione della città verso questo affresco del 1942 che ricorda come, nel 1918 il Faeti accolse nell’Istituto, suore e laiche non vedenti fino al 1999, dando loro ospitalità, istruzione ed inserimento sociale. Mercoledì 24 luglio scorso è stato effettuato il sopralluogo da parte del funzionario di zona della Sovrintendenza Maria Brucato onde verificare le corrette procedure di restauro. Nella giornata odierna del 29  luglio, alla presenza del vice Sindaco e Assessore alle Politiche culturali Michele Betterelli, il presidente Cecchetti e la restauratrice Zamperoni hanno illustrato le varie fasi dei lavori. Si procederà alla velatura della pellicola pittorica a scopo protettivo per proseguire con la sua rimozione mediante impacchi di solvente. La pulitura che consentirà di eliminare la polvere verrà eseguita a secco con pennello morbido e successivamente tamponando con spugna bagnata. Nel caso di difetti di adesione si procederà al fissaggio degli strati preparatori in prossimità di eventuali lesioni della struttura. Sono previste anche stuccature delle lacune dei bordi e delle lesioni con la reintegrazione della pellicola pittorica al fine di una corretta lettura dell’immagine. L’ultima operazione riguarderà la  protezione finale dell’intera superfice con materiali consoni all’affresco. Un intervento di tinteggiatura del soffitto e di spolveratura dell’arredo completeranno l’intera operazione.

Al termine dei lavori la cui durata è di due o tre settimane salvo imprevisti, l’Associazione terrà una cerimonia pubblica di riconsegna alla presenza di Suor Rita Andolfatto, legale rappresentante delle Suore Serve di Maria Riparatrici e delle autorità civili ed ecclesiastiche. 

L’Associazione ha a cuore numerosi altri interventi di salvaguardia e tutela del patrimonio, tra cui il progetto di “Risanamento conservativo e restauro dei dipinti murali del Chiostro di San Domenico” a Città di Castello elaborato e presentato al Comune già nell’aprile del 2013.

Con questo spirito, attento alla conservazione e alla tutela del patrimonio locale, tutti i soci intendono proseguire l’attività di curatela dei beni di interesse storico-artistico grazie al forte legame con il territorio di appartenenza e la connaturata passione per l’arte e l’architettura. 

Per informazioni www.tutelamonumenti.org e pagina fb.

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