35 di noi, 35 edizioni di Premio Pieve, 35 anni che l’Archivio dei diari raccoglie centinaia di testimonianze autobiografiche, 35 sessioni annuali svolte dalla commissione di lettura del Premio per scegliere i finalisti, 35 sedute della giuria nazionale per proclamare il vincitore, 35 feste organizzate dagli archivisti e dai collaboratori, dai volontari, dalla cittadinanza di Pieve Santo Stefano.
Noi è la parola a cui teniamo di più, dentro ci siamo tutti. Siamo noi che custodiamo e raccontiamo le oltre 8.000 storie di vita di italiani “gente comune” arrivate sui nostri scaffali a partire dal 1985. Noi sono gli 8.000 italiani “gente comune” che hanno affidato le loro vite all’Archivio, luogo dell’ascolto per chi non ha voce, della parola data agli ultimi, dove nessuno viene lasciato indietro. E che trasforma un’edizione celebrativa del suo festival nell’occasione per riscoprire insieme 35 diari, memorie o epistolari raccontati poco, o meno, di altri divenuti persino celebri con il passare degli anni: le Clelia, i Vincenzo, gli Orlando… A raccontare le vite degli Ettore, dei Giuseppe o dei Tommasino saremo “noi” e i nostri amici, i molti che per lavoro, per passione o per caso si sono imbattuti in quelle storie scritte e ne sono rimasti colpiti. Nelle mostre, nelle presentazioni, negli incontri, negli spettacoli, ovunque il programma del Premio è disseminato di persone che raccontano le vite, di carta, di altre persone.
Insomma, di noi.
Scopri il programma del 35°Premio Pieve: www.premiopieve.it
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I finalisti del Premio Pieve 2019
Il cuore del 35° Premio Pieve è rappresentato come sempre dalle storie finaliste, selezionate nel corso dei mesi scorsi dalla commissione di lettura fra le decine arrivate come ogni anno a Pieve: otto storie finaliste che vi presentiamo ufficialmente oggi. Storie ancora una volta straordinarie, che ci portano indietro nel tempo e in giro per il mondo, storie fra le quali la giuria nazionale selezionerà il vincitore di questa 35esima edizione che sarà proclamato in Piazza Plinio Pellegrini domenica 15 settembre 2019, in occasione del tradizionale appuntamento con le memorie in piazza.
Eccole le storie finaliste di questa 35a edizione: Adler Ascari e M. con Amore diverso(epistolario 1946-1998), Italo Cipolat con Hadisi(autobiografia 1917-1974), Eugenia Dal Bò con Figlia del Risorgimento (autobiografia 1867-1943), Antonio Di Rosa con El Pibe(autobiografia 1911-1942), Teresa Pacetti con La caduta degli idoli (autobiografia 1931-1960), Cesare Pitoni con Grande Guerra e crittografia(diario 1915-1916), Camilla Restellini con Una donna coraggiosa (memoria 1874-1949), Orlando Salimbeni con Casolare Novecento (autobiografia 1909-1945).
Gli 8 finalisti del Premio Pieve 2019: scopri le storie
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Il programma del 35° Premio Pieve Saverio Tutino
Sarà Pupi Avati a ricevere il Premio Città del diario 2019: il maestro del cinema italiano, che ha da poco festeggiato 50 anni di attività da regista, sarà l’ospite d’onore della manifestazione conclusiva di domenica 15 settembre: protagonista delle sue pellicole è proprio quella “gente comune” che da 35 anni è l’anima dell’Archivio e del Premio Pieve.
Altro riconoscimento in programma è il Premio Tutino Giornalista istituito dall’Archivio dei diari per ricordare la figura del suo fondatore. Lo ritirerà quest’anno Paolo Borrometi, attualmente presidente dell’Associazione Articolo 21; vittima di minacce di mafia, dal 2014 Borrometi vive sotto scorta.
Trentacinque di noi: come abbiamo detto, questo titolo e questo 35° Premio sono anche l’occasione per riscoprire 35 diari, memorie o epistolari raccontati poco o meno tra gli oltre 8.000 custoditi a Pieve Santo Stefano. Un titolo che vuole essere infatti anche un filo rosso che tiene insieme tutte le quattro giornate del Premio, quasi fosse quel “fruscìo” di sottofondo di cui amava parlare Saverio Tutino e che contraddistingue da sempre l’Archivio e, da qualche anno, anche il Piccolo museo del diario.
A comporre e animare questo fruscìo saranno personalità del mondo istituzionale, giornalistico e culturale italiano; saranno insieme a noi a Pieve Guido Barbieri, Enzo Brogi, Pier Vittorio Buffa, Gianfranco Capitta, Pierangelo Campodonico, Matteo Caccia, Pietro Clemente, Paolo Cognetti, Michele Colucci, Patrizia Di Luca, Patrizia Favero, Patrizia Gabrielli, Antonio Gibelli, Melania G. Mazzucco, Paolo Masini, Stefano Pivato, Vanessa Roghi, Evelina Santangelo, Luigi Vicinanza, insieme ovviamente a tanti altri amici vecchi e nuovi dell’Archivio.
Diari a teatro: fonti autobiografiche reperite in Italia, Francia, Croazia e Portogallo sono il filo conduttore dello spettacolo Butterflies on Flowers. Diari, parole e musiche dall’Europa del ’68 (regia di Andrea Merendelli), prodotto all’interno del più ampio progetto Store the Future; è ispirato a diari di donne Something about you. Quel che rimane (regia di Alba Maria Porto), mentre nasce da un confronto tra Mario Perrotta e lo psicoanalista Massimo Recalcati la pièce In nome del padre (collaborazione alla regia Paola Roscioli e aiuto regia Donatella Allegro). La mise en espace a cura di Andrea Biagiotti e tratta dal volume Se il mare finiscea cura di Alessandro Triulzi e con postfazione di Cristina Ubah Ali Farah) introduce il progetto DIMMI di Storie Migranti: seguirà la presentazione dei finalisti della 4a edizione del concorso dedicato ai migranti che hanno raccontato la loro storia di vita, nel corso della quale interverrà la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni.
Diari dal mondo: la partenza, i viaggi, il ritorno, i successi, la nostalgia, l’amore, il lavoro, le guerre… sono le storie di centinaia di italiani che hanno lasciato il nostro Paese e attraversato il mondo, dall’Ottocento a oggi: è il progetto Italiani all’estero: i diari raccontano. A parlarne a Pieve anche il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero Luigi Maria Vignali.
Diari in mostra: il tesoro dell’Archivio, 35 manoscritti originali tra i più belli fra quelli depositati a Pieve Santo Stefano sia nell’ultimo anno che nei 35 anni di attività dell’Archivio, a cura di Cristina Cangi; disegnami, dieci diari “tradotti” in disegni, a cura di Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Barnaba Salvador; videoinstallazione 3 Women in a Triptych, di Line Kühl e Giulia Ottaviano, a cura di dotdotdot.
Per il tradizionale appuntamento della domenica pomeriggio saremo accompagnati dalle letture di Mario Perrotta e Paola Roscioli che, insieme a Guido Barbieri (sua la regia della premiazione finale) rappresentano ormai da anni le voci della manifestazione conclusiva delle memorie in piazza.
Musiche dal vivo di Vanni Crociani (pianoforte e fisarmonica) e Giacomo Toschi (sax).
La manifestazione sarà trasmessa da Rai Radio 3.
Scopri il programma completo del 35°Premio Pieve: www.premiopieve.it