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Pista sul Tevere: Castello cambia “ più manutenzione e controlli”

Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, nel consiglio comunale di martedì 30 luglio 2019 ha chiesto, in un’interrogazione firmata con la consigliera Emanuela Arcaleni, informazioni sullo stato di manutenzione della pista ciclopedonale del Tevere: “Il documento nasce da un momento di particolare criticità climatica ma l’Amministrazione deve mantenere quello che abbiamo realizzato. C’è un accordo con Afor ma tutta la parte del Trestinese è lasciato alla spontaneità, specialmente il passaggio di mezzi agricoli e l’uso di fitofarmaci. Gli agricoltori sono in difficoltà ma tutti i soggetti che devo far rispettare il regolamento sono chiamati a farlo. Propongo una linea per i soli mezzi agricoli che sia anche a protezione dall’uso di fitofarmaci. Il comune di Umbertide ha presentato il regolamento sui fitofarmaci, quindi è coinvolto dalla questione. Sensibilizziamo anche Montone. Ci sono stati controlli di verifica del regolamento nel nostro territorio?”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha detto che “Negli ultimi periodi siamo intervenuti per la caduta di piante attraverso Afor e abbiamo suggerito di avvalersi dello stesso soggetto anche agli altri comuni; nel frattempo anche ai Laghi Spadi sono terminati i lavori su quel tratto e quanto prima sarà riconsegnata alla disciplina di ruzzole e sport tradizionali. Ci sono criticità presso le grotte di Promano per esondazione Tevere e per l’erosione degli affluenti. Stiamo studiando come intervenire. Abbiamo scritto alle associazioni di categoria chiedendo di sensibilizzare i loro scritti sul regolamento. La collaborazione deve essere totale perché anche la corretta gestione di un agricoltore ci può aiutare. Potrebbe essere utile aprire un tavolo di concertazione. Molti hanno colto lo spirito della norma. Ho avuto dei riscontri positivi dai turisti e dai cittadini”. Nella replica Bucci ha ringraziato l’assessore “per gli elementi di prospettiva. La pista è una grande risorsa anche per il turismo ma non c’è attenzione. Riaprire un tavolo significa trovare anche risorse. Tutti hanno chiesto l’autorizzazione, tutti rispettano le segnalazioni sui trattamenti? Non basta la repressione, allarghiamo la partecipazione e la consapevolezza”. 
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