Colorglass: Castello cambia “bene consiglio comunale aperto. Bene primario salute dei cittadini”

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“Il Consiglio comunale aperto di sabato 19 ottobre sull’attività produttiva dell’azienda Color Glass di Trestina ha avuto più di un merito: da una parte, rendere palese la reale preoccupazione dei tanti cittadini che hanno partecipato in massa ai lavori del Consiglio e, dall’altra, chiarire senza ombra di dubbio che un’azienda “insalubre di prima classe” non può stare all’interno di un centro abitato.” Con queste parole la consigliera di Castello Cambia Arcaleni Emanuela ha commentato la vicenda. “Se la politica avesse avuto il coraggio di prenderne atto a tempo debito, non saremmo certo arrivati a questo punto, ancora ad attendere decisioni definitive dopo 12 anni da quando questa azienda ha chiesto e ottenuto le autorizzazioni necessarie a stabilire la propria “attività produttiva di idrossido di titanio in polvere” (come da Certificato del Registro Imprese) nel centro di Trestina, pur avendo la propria sede a Grigno (Trento).

Continua il consigliere Bucci: “La certificazione poteva e doveva essere assolutamente cercata e ottenuta prima, e non dall’Istituto superiore, ma dagli organi locali competenti in materia, cui la legge assegna il dovere di definire la tipologia delle industrie prima di concedere loro una qualunque autorizzazione ad operare. Il DM 5/09/1994 è chiaro: il Comune è “competente ad emettere il Decreto di Classificazione di Industria Insalubre o il provvedimento conclusivo di autorizzazione all’esercizio dell’attività comprensivo della Classificazione suddetta” e “l’A.S.L.   esprime un parere igienico sanitario sull’attività esercitata, formula al Comune la proposta di classificazione di Industria Insalubre”. Il fatto che l’ASL competente abbia emesso solo quest’anno un parere che non definiva l’insalubrità dell’azienda e poi lo abbia ritirato, non aiuta certo a ristabilire un rapporto di fiducia tra cittadini ed enti di controllo.

“A ciò si aggiunge un altro aspetto- afferma Arcaleni: la Conferenza dei Servizi regionale, che dovrà a breve decidere sul rilascio delle nuove autorizzazioni per Color Glass, riceverà i pareri di Comune e ASL. Ho chiesto durante il Consiglio risposte su questo, ma nessuno le ha date: si ha intenzione di rinnovare la “compatibilità urbanistica” rilasciata dagli uffici comunali nell’aprile del 2016, senza che allora venissero pretese le dovute garanzie richiamate dalla legge circa le emissioni di inquinanti in atmosfera? Ricordiamo che, secondo il parere dell’Istituto Superiore di Sanità che ha classificato tale azienda “come insalubre di prima classe”, il controllo deve riguardare “le misure di concentrazione di polveri anche tipo Pm10e PM 2,5  e del contenuto di biossido di titanio”: a tutt’oggi, come spiegato anche durante i lavori del Consiglio dal dott. Miscetti (ASL), sono stati rilevati alcuni picchi circa le concentrazioni dei precursori delle diossine  e di metalli come il Vanadio e il Titanio, che devono essere attenzionati essendo  elementi classificati come probabili cancerogeni. Riteniamo che si debba porre fine ai rimpalli e alle lungaggini: i tecnici e i dirigenti si prendano le responsabilità connesse al ruolo che rivestono. Ma non basta, anche la politica, che in questa situazione ha mostrato tutta la sua debolezza, faccia la sua parte: noi continuiamo a chiedere, come facciamo da mesi, che si inizino subito i lavori per la definizione di un Regolamento per la collocazione delle aziende insalubri nel territorio e, nel frattempo, il Sindaco e gli amministratori, che spesso si vantano di “aver preso i voti”, si assumano le responsabilità del caso  e decidano secondo il principio di precauzione e a tutela della salute dei cittadini, che è il bene primario da difendere .

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