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Il dopo voto in Umbria: Michelini e Rinaldi sferzano il PD “riportare territori e cittadini al centro del progetto politico del partito”

La  pesante sconfitta del PD in questa tornata elettorale è il segno evidente che il nostro partito in Umbria non è stato all’altezza della sfida che si è trovato davanti, una sconfitta che non può essere ricondotta solo allo scandalo Sanitopoli o all’onda verde leghista.

L’esito delle urne ha premiato il rinnovamento in tutti gli schieramenti, e nello specifico gli amministratori locali, la loro visione e la loro esperienza, a conferma del fatto che i cittadini si fidano maggiormente di coloro che fino a ieri potevano incontrare per strada e a cui potevano rappresentare disagi e affidare le proprie istanze e richieste, senza filtri. Gli amministratori dei comuni da tempo sono rimasti l’unico riferimento costante, diversamente dai partiti, e “l’istituzione” pronta all’ascolto.
Il Partito Democratico in Umbria è già da tempo in  piena crisi identitaria aldilà di quello che si vuole far credere. La società Umbra ha più volte inviato segnali forti (vedi Perugia e Terni), purtroppo rimasti inascoltati. 
Per questa ragione a partire da oggi è nostro compito creare un modello valoriale solido in cui tutti si possano riconoscere e trovare spazio, un modello di confronto costante con i cittadini come quello portato avanti nei nostri comuni, dove il centro sinistra, in questa tornata elettorale, ha recuperato in punti percentuali rispetto alle Europee frenando l’ascesa leghista, e in alcuni casi ha addirittura vinto.

Non esistono più scuse per confinare ancora una volta i territori all’angolo! Non sono più ammissibili atteggiamenti di chi vuole garantire solo gli interessi di pochi. Si può solo ripartire dalle comunità ben amministrate per replicare questi modelli  su larga scala. 

Solo un cambio di passo in questo senso potrà permettere una ripartenza dal basso, senza scelte calate dall’alto frutto di modalità poco sensibili alle problematiche dei territori e completamente avulse dalla realtà.

Se analizziamo la campagna elettorale della Lega, abbiamo visto come l’impegno quotidiano e capillare “di piazza” del loro leader abbia portato risultati. Quanta presenza e ascolto “di piazza” e per le strade dei territori ha saputo garantire la classe dirigente del PD?

Questo documento vuole essere la proposta di nuovo inizio e di un nuovo impegno, per ridare nuova linfa al partito democratico per farlo riappropriare della sua funzione di ascolto e di selezione meritocratica della classe dirigente partendo dalle comunità locali.

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