“Il lavoro che sta portando avanti Città di Castello è un’esperienza pilota che può essere di riferimento a livello nazionale per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole”. È stata la vice ministra Anna Ascani a riconoscere pubblicamente il valore del progetto portato avanti dall’amministrazione comunale e dalle scuole con il programma territoriale di educazione alla cittadinanza “Cittadini a Città di Castello”, sottolineando che il “laboratorio tifernate” nei prossimi mesi sarà monitorato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca nell’ambito del lavoro del costituendo comitato tecnico-scientifico al quale sarà affidata la redazione delle linee guida per l’educazione civica nelle scuole. Intervenendo ieri al seminario di formazione e progettazione didattica presso la biblioteca Carducci intitolato “L’educazione civica, oggi. Dal Service Learning al patto educativo”, Ascani ha sottolineato che “l’introduzione dell’educazione civica nella scuola italiana deve essere l’occasione per rimettere al centro dell’attenzione i bisogni fondamentali dei nostri ragazzi e tutto quello che li può far diventare cittadini responsabili”. “La scuola però, non può fare da sola – ha puntualizzato la vice ministra – la scuola deve diventare il punto di riferimento della comunità, ponendosi a servizio della collettività ed è per questo che il progetto avviato a Città di Castello, che mette insieme mondo dell’istruzione, famiglie, istituzioni, terzo settore, è particolarmente importante”. L’iniziativa organizzata dal Comune di Città di Castello, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, la Provincia di Perugia e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, ha dato l’opportunità a oltre 70 dirigenti scolastici, docenti di tutte le scuole del territorio e dei servizi educativi dell’ente tifernate, dai nidi alle superiori, di confrontarsi sui temi della cittadinanza responsabile e dell’educazione civica come risposta all’esigenza di insegnare ai giovani a prendersi cura della propria comunità. Migliorare la scuola per migliorare la società. Dare a tutti i bambini e le bambine la possibilità di diventare cittadini consapevoli e responsabili. Aiutare i ragazzi a vivere assieme e a sentirsi parte della comunità. Offrire ai bambini più fragili e svantaggiati buone opportunità di crescita. Lavorare per ridurre le disuguaglianze sociali. Trasmettere i valori democratici su cui si regge la nostra Repubblica. Fornire a tutti le competenze necessarie ad affrontare le sfide del futuro. Sono stati questi i principali input emersi dal seminario, che ha visto la partecipazione dell’assessore comunale alla Scuola Rossella Cestini, di Antonella Iunti, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, Italo Fiorin, coordinatore del Comitato Scientifico per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali del Miur e Flavio Lotti, direttore del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. “A Città di Castello c’è un sistema educativo molto avanzato e il percorso che abbiamo avviato nel gennaio scorso è un valore aggiunto veramente importante – ha osservato Cestini – perché ci aiuterà a decidere insieme quale offerta formativa vogliamo assicurare ai nostri figli per i prossimi anni, nell’ambito di un lavoro che faremo con la scuola, i genitori, le famiglie e la Comunità educante”. A riconoscere il rilievo dell’esperienza tifernate è stata anche la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Iunti, che ha ringraziato “tutti i dirigenti e i docenti che hanno accettato di partecipare con passione e impegno a questo percorso”. “Sono certa – ha puntualizzato – che il patto di corresponsabilità e collaborazione che oggi avete rinnovato insieme con il Comune di Città di Castello sarà d’esempio per tutti”. “La vostra decisione di dedicare questo anno scolastico alla riscoperta del valore della cura di sé, degli altri, della comunità e del mondo – ha sottolineato il professor Fiorin – è particolarmente significativa, perché mette al centro il rapporto tra l’io e gli altri e coltiva l’idea del servizio agli altri”. “Il Service Learning – ha rimarcato – è il miglior strumento pedagogico che abbiamo per fare tutte queste cose assieme”. “Il Programma territoriale di educazione alla cittadinanza di Città di Castello – ha commentato Lotti – è un fatto unico in Italia che farà scuola, perché, unendo istituzioni, persone, professioni, esperienze, soggetti e culture diverse stiamo tracciando non solo degli obiettivi, ma anche una strada e un metodo per affrontare la sfida educativa dei nostri giorni”.
Citta’ di Castello esperienza pilota di riferimento nazionale per l’educazione civica a scuola
Data: