Incontro in commissione per la sicurezza sul lavoro: votata mozione di Zucchini all’unanimita’

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Votata all’unanimità dal consiglio comunale di Città di Castello (FdI,5Stelle, Lega, Gruppo Misto, TI, Castello Cambia, PD, La Sinistra, PSI) la mozione del capogruppo del Gruppo Misto Gaetano Zucchini che impegna Giunta e sindaco sul fronte della tutela e della sicurezza dei lavoratori per contrastare degli infortuni e delle morti bianche promuovendo un incontro in Commissione “con tutti i portatori di interesse, come ad esempio il Comitato Regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro della ULSS 1 Umbria, le Organizzazioni Sindacali, un rappresentante della Caritas e/o della Pastorale sociale, con l’obbiettivo di poter valutare, a seguito di tale percorso partecipativo, in modo più specifico, la realtà del nostro territorio di competenza amministrativa e considerare tutte le possibili azioni di contrasto a tale preoccupante fenomeno”. Nella seduta di lunedì 9 dicembre 2019 Gaetano Zucchini ha illustrato il documento a partire dai dati INAIL: “in un quadro nazionale di aumento delle percentuali generalizzato, la Regione Umbria risulta essere quella con un incremento maggiore, + 8,0% con 4519 denunce, 22 infortuni ogni 1000 addetti contro una media italiana di 16 nel 2017; 281 incidenti sul lavoro, con nove morti, due in più rispetto al 2018 con prevalenza nel settore industriale ma particolarmente frequenti anche in agricoltura ed edilizia. Tali dati non sono sconosciuti e hanno suscitato rpese di posizione sia da parte dell’ex assessore regionale Paparelli che dell’arcivescovo Bassetti. Un intero capo della legge regionale 11 del 2015 riguarda la sicurezza, la legalità e la responsabilità sociale delle imprese con istituti e prescrizioni, una serie di premialità utili a spezzare la catena di infortuni in Umbria. Per questo la Regione insieme agli altri soggetti coinvolti sembra essere un interlocutore fondamentale per analizzare il fenomeno e cominciare ad impostare azioni concrete a contrasto anche sul piano culturale. Diamo un nostro contributo – ha concluso Zucchini – specialmente come territorio vocato alla manifattura e al settore agricolo”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha ringraziato Zucchini: “Argomento di grande attualità. Le spese per la sicurezza e la formazione alla sicurezza è una voce di spesa molto alta. Dovremo sentire anche perché le aziende non sono attente alle norme: forse perché gli oneri sono molto impegnative?”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Bene la mozione. Ho sempre difeso la sicurezza sul posto di lavoro, denunciando le carenze non solo del privato ma anche del pubblico, che dovrebbe dare il buon esempio. Anche in Provincia mi sto battendo: non ho firmato protocolli in cui non erano specificate le norme di sicurezza”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è detto perplesso del fatto che “la mozione possa risolvere la situazione specialmente in Umbria che da anni detiene il triste primato delle morti sul lavoro. La colpa è della situazione strutturale, molti decessi sono nel campo agricolo. Il Parlamento potrebbe agire. Spesso i corsi sulla sicurezza sono poco efficaci, on line, e sono costosissimi. C’è una lobby dei formatori. La burocrazia penalizza soprattuto le piccole imprese, che cercano di aggirare le incombenze. Detassiamo i corsi seri, i defibrillatori, l’antincendi, il primo soccorso e sanzioniamo chi non rispetta le regole, anche per se stessi”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha condiviso la mozione: “Approvo ma il mondo del lavoro è destrutturato nei diritti e anche gli stessi dipendenti molte volte nascondono le carenze della sicurezza. La parte del controllo chi lo deve svolgere?”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto di “condividere. Per prima cosa è obbligo estendere l’assicurazione a tutti i lavoratori. I dati sugli infortuni parlano di emergenza. Le iniziative concrete devono trovare nell’INAIL il loro riferimento, potenziare le norme e la ricerca. Rafforziamo i controlli e la formazione. Invitiamo anche l’AMNIL”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha aggiunto come “siamo di fronte ad un bollettino di guerra. Prestiamo attenzione ad alcuni fenomeni di malcostume come i subappalti. Invitiamo ad esempio anche Fausto Cardella, procuratore di Perugia, che si è occupato a lungo di questi temi”. Per Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, la mozione è “importante. E’ un appello accorato alla salute dei lavoratori. Edilizia, industria, servizi ed agricoltura: è qui che si muore dove la componente extracomunitaria risulta più pesante. Speriamo che questa iniziativa produca risultati”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha detto che “quello degli infortuni è un tema purtroppo trasversale all’economia. Che cosa potrà fare il comune per sensibilizzare le aziende? Molto potrebbe fare anche il cittadino che ingaggia il lavoratore autonomo non rispettoso delle regole di autotutela”. L’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini ha concluso dicendo che “la commissione è utile per parlarle e focalizzare l’attenzione su questo grave fenomeno”. Nella replica Zucchini ha ringraziato per l’appoggio: “Ritrovarsi intorno ad un tavolo e trasferire il dibattito sul tavolo che amministriamo sarà utile”.
Votata all’unanimità dal consiglio comunale di Città di Castello (FdI,5Stelle, Lega, Gruppo Misto, TI, Castello Cambia, PD, La Sinistra, PSI) la mozione del capogruppo del Gruppo Misto Gaetano Zucchini che impegna Giunta e sindaco sul fronte della tute-la e della sicurezza dei lavoratori per contrastare degli infortuni e delle morti bianche promuovendo un incontro in Commissione “con tutti i portatori di interesse, come ad esempio il Comitato Regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro della ULSS 1 Umbria, le Organizzazioni Sindacali, un rappresentante della Caritas e/o della Pastora-le sociale, con l’obbiettivo di poter valutare, a seguito di tale percorso partecipativo, in modo più specifico, la realtà del nostro territorio di competenza amministrativa e consi-derare tutte le possibili azioni di contrasto a tale preoccupante fenomeno”. Nella seduta di lunedì 9 dicembre 2019 Gaetano Zucchini ha illustrato il documento a partire dai dati INAIL: “in un quadro nazionale di aumento delle percentuali generalizzato, la Re-gione Umbria risulta essere quella con un incremento maggiore, + 8,0% con 4519 de-nunce, 22 infortuni ogni 1000 addetti contro una media italiana di 16 nel 2017; 281 in-cidenti sul lavoro, con nove morti, due in più rispetto al 2018 con prevalenza nel settore industriale ma particolarmente frequenti anche in agricoltura ed edilizia. Tali dati non sono sconosciuti e hanno suscitato rpese di posizione sia da parte dell’ex assessore regionale Paparelli che dell’arcivescovo Bassetti. Un intero capo della legge regionale 11 del 2015 riguarda la sicurezza, la legalità e la responsabilità sociale delle imprese con istituti e prescrizioni, una serie di premialità utili a spezzare la catena di infortuni in Umbria. Per questo la Regione insieme agli altri soggetti coinvolti sembra essere un in-terlocutore fondamentale per analizzare il fenomeno e cominciare ad impostare azioni concrete a contrasto anche sul piano culturale. Diamo un nostro contributo – ha con-cluso Zucchini – specialmente come territorio vocato alla manifattura e al settore agri-colo”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha ringraziato Zuc-chini: “Argomento di grande attualità. Le spese per la sicurezza e la formazione alla si-curezza è una voce di spesa molto alta. Dovremo sentire anche perché le aziende non sono attente alle norme: forse perché gli oneri sono molto impegnative?”. Marcello Ri-gucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Bene la mozione. Ho sempre difeso la sicurezza sul posto di lavoro, denunciando le carenze non solo del privato ma anche del pubblico, che dovrebbe dare il buon esempio. Anche in Provincia mi sto battendo: non ho firmato protocolli in cui non erano specificate le norme di sicurezza”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è detto perplesso del fatto che “la mozione possa risolvere la situazione specialmente in Umbria che da anni detiene il triste primato delle morti sul lavoro. La colpa è della situazione strutturale, molti decessi sono nel campo agricolo. Il Parlamento potrebbe agire. Spesso i corsi sulla sicurezza sono poco efficaci, on line, e sono costosissimi. C’è una lobby dei formatori. La buro-crazia penalizza soprattuto le piccole imprese, che cercano di aggirare le incombenze. Detassiamo i corsi seri, i defibrillatori, l’antincendi, il primo soccorso e sanzioniamo chi non rispetta le regole, anche per se stessi”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha condiviso la mozione: “Approvo ma il mondo del lavoro è destrutturato nei diritti e anche gli stessi dipendenti molte volte nascondono le carenze della sicurezza. La parte del controllo chi lo deve svolgere?”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto di “condividere. Per prima cosa è obbligo estendere l’assicurazione a tutti i lavo-ratori. I dati sugli infortuni parlano di emergenza. Le iniziative concrete devono trovare nell’INAIL il loro riferimento, potenziare le norme e la ricerca. Rafforziamo i controlli e la formazione. Invitiamo anche l’AMNIL”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha ag-giunto come “siamo di fronte ad un bollettino di guerra. Prestiamo attenzione ad alcuni fenomeni di malcostume come i subappalti. Invitiamo ad esempio anche Fausto Car-della, procuratore di Perugia, che si è occupato a lungo di questi temi”. Per Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, la mozione è “importante. E’ un appello accorato alla salute dei lavoratori. Edilizia, industria, servizi ed agricoltura: è qui che si muore dove la componente extracomunitaria risulta più pesante. Speriamo che questa iniziati-va produca risultati”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha detto che “quello degli infortuni è un tema purtroppo trasversale all’economia. Che cosa potrà fa-re il comune per sensibilizzare le aziende? Molto potrebbe fare anche il cittadino che ingaggia il lavoratore autonomo non rispettoso delle regole di autotutela”. L’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini ha concluso dicendo che “la commissione è utile per parlarle e focalizzare l’attenzione su questo grave fenomeno”. Nella replica Zucchi-ni ha ringraziato per l’appoggio: “Ritrovarsi intorno ad un tavolo e trasferire il dibattito sul tavolo che amministriamo sarà utile”.

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