“Servizio di Salute Mentale della Valtiberina: da oltre 7 anni l’incarico di responsabile è accorpato con quello di Arezzo” Esprimo forti perplessità in merito alla situazione del Servizio di Salute Mentale della Zona Valtiberina. Questo servizio risponde ai bisogni di tutti i comuni della Valtiberina, per un totale di circa 1.200 utenti in cura, di cui molti con frequenza giornaliera. In questo settore, innanzitutto, manca un responsabile di zona ormai dal 2012, a seguito dell’accorpamento dell’incarico con quello di Arezzo. In un certo senso, quindi, la Valtiberina è una sorta di “succursale”, situazione unica rispetto alle altre zone della Provincia, nelle quali il responsabile è all’interno del servizio. Il Servizio di Salute Mentale rappresenta un presidio di fondamentale importanza, dovendosi interfacciare con altri importanti servizi per complesse problematiche, quali ad esempio il SERT, il Servizio Infanzia, il Distretto Sanitario, il Pronto Soccorso, i Reparti dell’ospedale, il Sindaco, le Forze dell’ordine, le Scuole e i medici di base. È evidente che la figura del responsabile di zona rappresenta un importante strumento di coordinamento, organizzazione e potenziamento per un servizio così complesso e articolato, che fino ad ora si è sempre distinto in Valtiberina per un basso tasso di ospedalizzazione. A questa problematica, però, si aggiunge una preoccupazione in più: dal primo di gennaio di questo anno, infatti, è stata attivata la guardia psichiatrica attiva presso il SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e di Cura) di Arezzo, con la conseguenza che tutti i medici del Servizio di Salute Mentale della Valtiberina potrebbero prestare dai 4 ai 5 turni tra mattina, pomeriggio e notte ad Arezzo. Appare evidente che un servizio così complesso perderebbe molta della sua forza lavoro e della sua energia, considerando che ogni medico potrebbe assentarsi dalla Valtiberina per un totale di circa una settimana al mese. Una situazione di questo genere avrà di sicuro una ricaduta negativa sulle attività cliniche di psichiatria territoriale del nostro Centro di Salute Mentale sia per quanto attiene la discontinuità nelle visite ambulatoriali, la messa a punto di progetti terapeutici complessi per pazienti gravi, che le attività esterne (visite domiciliari, attività congiunte con altre agenzie di cura, comunità terapeutiche ecc..) con un verosimile un aumento delle liste di attesa e dei ricoveri. Ho presentato per questo motivo all’Amministrazione Comunale un’interrogazione per conoscere la posizione del Sindaco e dell’Assessore alla Sanità in merito alla situazione esposta, assieme ad una mozione da sottoporre al voto del consiglio comunale, per impegnare la Giunta Comunale ad interfacciarsi con la ASL per arginare e limitare queste due importanti problematiche.
Servizio di Salute Mentale della Valtiberina: Rivi (Lega) “da oltre 7 anni l’incarico di responsabile è accorpato con quello di Arezzo, forti perplessità sulla gestione”
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