Città di Castello, 18 febbraio 2020
“Sono pervenute quattro candidature al Sindaco per individuare i nuovi rappresentanti del Comune all’interno del Festival delle Nazioni, tante quanti sono i soggetti da nominare. Nessuno però, e non me ne vogliano gli interessati, con il profilo del Presidente che per consuetudine è indicato dal Comune e che dovrebbe coniugare capacità relazionali con enti e potenziali finanziatori con delle conoscenze nell’ambito della gestione di festival, eventi e con competenze musicali adeguate. Di questi quattro soggetti due operano nell’ambito musicale con indubbie competenze, altri due sono indicati da partiti in scadenza di mandato, uno addirittura sovradimensionato in Consiglio e Giunta e scomparso dai radar, e sono Consiglieri di Amministrazione uscenti. Possibile che certa politica non perda il vizio dell’occupazione di spazi che hanno bisogno estremo di respirare aria nuova e di ampi orizzonti per consentire al festival di sopravvivere e rilanciarsi? Questi consiglieri uscenti possono continuare a dare un contributo entrando nell’assemblea dei Soci privati e pagare la relativa quota se proprio amano la manifestazione. Ci permettiamo di suggerire al Sindaco l’individuazione di soggetti esterni alle designazioni dei partiti, cosa che è nelle sue prerogative scegliendo tra soggetti indipendenti e capace di coagulare nuovi ambienti non solo tifernati ma con un respiro se possibile internazionale. Già aver avuto un Presidente sceso direttamente in politica non ha fatto bene alla manifestazione ed è evidentemente necessario voltare pagina per non rimanere marginali nel panorama culturale umbro dove operano concorrenti agguerriti e con forti sponsorizzazioni. Non parlo come Consigliere comunale ma come Socio privato; parlo a titolo personale ma credo che non occorra essere veggenti per capire come le affermazioni soprariportate siano espressione di un senso comune largamente diffuso.”