È un giorno triste, per la società tifernate che da oltre trent’anni cresce campioni: oggi, martedì 18 febbraio, con rammarico, il presidente Ugo Mauro Tanzi ha dovuto riconsegnare le chiavi della piccola aula, adiacente alla palestra del Salviani utilizzata da circa vent’anni dai suoi atleti per la preparazione pesistica. “Con rammarico e un po’ di rabbia abbiamo liberato l’aula da tutte le nostre attrezzature, tra l’altro utilizzate anche dagli arbitri e dagli studenti nelle ore di educazione fisica. – spiega Tanzi – Lo abbiamo fatto su precisa richiesta del dirigente scolastico Valeria Vaccari che, senza un motivo realmente plausibile, ha richiesto che fosse liberato. Ci priva così, all’improvviso, di uno spazio per noi indispensabile e in un periodo particolarmente delicato. In quello spazio, infatti, tra i tanti nostri atleti, si stava preparando anche Giovanni Faloci in vista delle Olimpiadi di quest’estate”. Un duro colpo per la società che proprio in questi mesi invernali concentra gran parte degli allenamenti all’interno per il potenziamento muscolare degli atleti. “Una fase delicata della preparazione che viene bruscamente interrotta, senza che ci sia data una spiegazione ragionevole e che potrebbe mettere a rischio la preparazione di un atleta di valore olimpico come Giovanni, ma anche dei più giovani, come Gregorio Giorgis che, al primo anno di una nuova categoria, è già tenuto seriamente sotto osservazione da società sportive militari e dalla nazionale italiana”. Tanzi, non riuscendo ad appellarsi alla “sensibilità della dirigente scolastica che, tra gli indirizzi proposti dalla sua scuola ha anche quello sportivo”, si è già appellato alla Provincia e al Comune. Proprio questa mattina ha colloquiato con l’assessore allo Sport Massimo Massetti che ha garantito il massimo impegno per trovare, in tempi rapidi, una nuova sistemazione. “Per svolgere un allenamento di pesistica ad alto livello, come nel caso di Faloci, – spiega ancora il presidente – serve un luogo a norma e sicuro, non possiamo improvvisare e rischiare assolutamente nulla. La speranza è che si riesca al più presto a trovare un altro luogo adatto senza bloccare l’allenamento dei nostri ragazzi”. Quello che lascia l’amaro in bocca alla società sono, in modo particolare le tempistiche di tale richiesta: “le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta, a Città di Castello abbiamo un campione, amato e stimato da tanti, come Faloci che è ad un passo dalla realizzazione di questo sogno, portando il nome di Città di Castello fino a Tokyo ed invece di supportarlo e favorire la sua preparazione, lo si priva di uno spazio per allenarsi”.
Gli atleti dell’Atletica Libertas di Città di Castello rimangono senza palestra
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