Nel consiglio comunale di Città di Castello di lunedì 24 febbraio 2020, Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha illustrato un’interrogazione sull’inquinamento atmosferico: “I dati di gennaio dell’Arpa evidenziavano sforamenti rispetto ai PM 10 a Città di Castello e anche in altri comuni dell’Umbria. Le cause sono diverse: a Città di Castello sembra che la causa sia la combustione di biomasse. Bambini ed anziani sono a rischio. Il primo impatto è sulla salute. Come mai non è stato fatto nulla a parte un appello vago ad usare meno la legna da camino e le auto? Come si fa ad usare meno l’auto privata con lo stato dei trasporti che abbiamo in Alto Tevere? L’Amministrazione ha le leva di interventi strutturali: non possiamo sperare che piova. Superare le volte degli sforamenti e di misura così importanti ci ha fatto guadagnare le cronache nazionali. La centralina che li ha registrati è nel centro città. Che ha intenzione di fare l’Amministrazione comunale?”. Massimo Massetti, assessore all’Ambiente, ha parlato “delle polveri sottili come una problematica nazionale. Le polveri della conca ternana non sono le nostre. L’eliminazione del problema è difficile raggiungerlo se non con l’aiuto dei cittadini. La nota dell’Amministrazione voleva sensibilizzare. Stufe a legna e auto incidono tantissimo: alcuni hanno capito, altri hanno polemizzato. Oggi siamo a 23 sforamenti, il limite per prendere provvedimenti è 35 giornate. Ci fidiamo delle verifiche di Arpa. Le centraline sono a Trestina, una in prossimità del Centro Le Fonti: se ci sono riscontri negativi sono segnalati. Il patto dei sindaci, il PUMS sono strumenti che si aiuteranno ad alleggerire il traffico. Avete proposto un tavolo sulla salute a 360 gradi, l’assessore al Sociale Luciana Bassini si è già attivata. Speriamo in quella sede di poter affrontare con prospettiva anche queste situazioni. Cercheremo di informare i cittadini e di mettere in atto opere per il miglioramento climatico, l’efficientamento energetico. Il piano regolatore dà input per valorizzare i percorsi di mobilità alternativa e ridurre il ricorso all’auto privata”. Negli replica Arcaleni si è detta “non soddisfatta: accolgo con favore la notizia del tavolo. La risposta sulle polveri sottili è troppo generica: servono interventi mirati e coinvolgere i cittadini. Se il problema è il riscaldamento o il traffico bisognerà agire di conseguenza. Il Piano regionale per la qualità dell’aria prevede monitoraggi e finanziamenti per interventi”.
Inquinamento: interrogazione di Castello cambia
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