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INSIEMECELAFAREMO#IORESTOACASA: pubblichiamo, volentieri, la lettera aperta di Marco Locchi (Umbertide partecipa)

Molti dei nostri genitori hanno vissuto il dramma della guerra: disperazione, fame, bombe. Lutti che colpirono anche molto duramente la nostra città con il bombardamento del 1944 che ancora oggi ricordiamo puntualmente con immutato dolore. Finalmente un giorno tutto ciò finì per lasciare posto ad una fase nuova nella quale tutti capirono che era il momento di “ricostruire”, lasciando da parte le tantissime divisioni che avevano caratterizzato i momenti precedenti. Un insegnamento che dobbiamo tenere presente anche oggi con le nostre vite che sono state stravolte nel giro di due settimane: restrizioni inimmaginabili, dure ma assolutamente necessarie e che dobbiamo rispettare. Lo slogan dominante è “Tutti a casa”, ma non possiamo dimenticare i tantissimi nostri concittadini che in prima linea quotidianamente, anche con turni massacranti, assicurano i servizi essenziali a cominciare da quelli sanitari. Allora TUTTI dobbiamo dare il nostro contributo, TUTTI dobbiamo rispettare le regole cercando magari di dare un aiuto morale e materiale a chi è più in difficoltà.
Ma guardiamo anche al futuro: io credo e spero che “dopo COVID-19” non sarà più come prima. Mi auguro che anche sul piano politico cambi qualcosa: i fatti di questi giorni dimostrano che questo paese, se agisce in modo condiviso nell’ esclusivo interesse dei cittadini senza tanti battibecchi e ostruzionismi, ha grandissime potenzialità e può rappresentare un esempio per molti altri stati europei e non solo. Una compattezza indispensabile anche nei confronti di questa Europa che mai come ora dimostra tutta la sua fragilità. Certo trovare, dal piccolo comune al governo centrale, la formula magica di un approccio collaborativo (non consociativo!) tra maggioranza e opposizione non sarà facile, ma indispensabile per il bene supremo del Paese. Oggi il superamento della crisi è in mano a noi Italiani, tutto dipende dalla nostra responsabilità. Domani il futuro del dopo-crisi dipenderà ancora da noi anche in misura maggiore. Democraticamente dovremo decidere se capitalizzare l’esperienza attuale e continuare a spingere verso una rinnovata direzione di responsabilità e di visione comune di intenti per il bene del paese e di noi tutti oppure se una volta passata la paura lasciare che tutto torni come prima.

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