Emergenza Codiv-19, Sassolini (FI): “Bacchetta se ci sei batti un colpo, basta silenzi o frasi di circostanza, vogliamo sapere qual è la reale situazione nel territorio tifernate”

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“Basta silenzi o frasi di circostanza: l’emergenza Coronavirus è tangibile in tutto il territorio comunale di Città di Castello, in primis all’ospedale, e il sindaco Bacchetta, invece di fornire dettagliate informazioni, ed essere in costante contatto con i suoi cittadini, si cela in un silenzio assordante e compare in sporadici video o comunicati stampa tardivi e poco esplicativi”: è il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini ad intervenire facendosi portavoce delle tante persone che chiedono informazioni e cerca di farsi promotore, attraverso una task force di forze politiche ed imprenditoriale per non lasciare soli i tifernati, soprattutto “coloro che lavorano in ambito sanitario”.
“La gente è stanca, esasperata. Notizie, vere, false, a metà tra realtà e fantasia, circolano, soprattutto nel web e le persone si spaventano ancora di più. Serve un leader che sappia comunicare tempestivamente le informazioni e che comunichi qual è la reale situazione delle persone positive a Città di Castello, per tutelare tutti i cittadini. Il quinto piano dell’ospedale di Città di Castello è stato chiuso e alcuni operatori sanitari, medici, infermieri, oss e osa, sono in stato di isolamento. Alcuni dei quali già risultati positivi al tampone. Lo ha comunicato, con una nota inviata domenica 15 marzo nel tardo pomeriggio, la Usl Umbria 1. I tamponi, inoltre, sembrerebbero essere ancora troppi pochi rispetto alle persone che potrebbero aver contratto il virus. Sarebbe, seppur ormai già tardivo, arrivato il momento di chiedere a gran voce di avere più tamponi disponibili per poter verificare che, almeno gli operatori in ambito sanitario, stiano bene e non contagino altre persone”.
“Stiamo parlando di persone, nostri concittadini, amici, parenti, vicini di casa che possono essere loro malgrado entrati in contatto con persone positive al Codiv-19 e che vanno assolutamente tutelate. Basta silenzi e mezze verità – urla Sassolini – Bacchetta dica la realtà dei fatti. Il nostro ospedale non è in grado di sopportare questo tipo di emergenza. Già a suo tempo avevo presentato un’interrogazione circa la non idoneità dell’ospedale ad ospitare casi di malattie infettive ed avevo già proposto, a suo tempo, di inviare casi particolari a Perugia, dove c’è un reparto idoneo, oppure di attrezzare una parte del nosocomio tifernate alla degenza di pazienti con patologie infettive. Per la loro ed altrui sicurezza. Non è stato fatto. L’ospedale avrebbe continuato ad ospitare chiunque anche in questo periodo di emergenza ed ora viene chiuso un reparto. Com’è la situazione negli altri reparti? Soprattutto al pronto soccorso, come stanno i nostri medici ed infermieri? Hanno il materiale di protezione idoneo per non contagiarli? Sono madri e padri, figli e figlie di tutti noi: devono essere protetti per svolgere questo delicato ed indispensabile lavoro”.
“Mi giunge voce, ma non avendolo ufficializzato il primo cittadino né la Usl Umbria 1, rimane una voce come tante altre, che oltre ai tamponi scarseggerebbero anche le mascherine e i guanti. Io mi metto a disposizione per cercare di reperirne il maggior numero possibile per aiutare il lavoro ospedaliero. Ma da solo è poco. Basta guardare i colori delle bandiere politiche, basta note stampe tardive: serve un serio lavoro di squadra. Tutti noi consiglieri comunali, di opposizione e di maggioranza, dobbiamo metterci al servizio del cittadino dando un contributo reale all’emergenza: uniamoci e dalle nostre conoscenze cerchiamo di reperire mascherine, guanti e quant’altro per proteggere il nostro ospedale che, nonostante le criticità, conta un personale serio e di alta qualità”.
“Caro sindaco, quattro anni fa è stato chiamato dalla città al ruolo di primo cittadino, di leader del nostro Comune: è il momento di tirare fuori la grinta e il coraggio e combattere, tutti insieme, con gli alleati e gli oppositori politici, con il mondo sanitario e con tutti i tifernati, per uscire da questa emergenza. Ma per farlo serve chiarezza e realismo. Non temporeggiamenti e mezze verità”.

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