Ora che finalmente la ripartenza, la fase 2, è entrata a pieno titolo all’ordine del giorno del dibattito politico e dell’agenda di governo, crediamo che anche nel nostro territorio si debbano iniziare a verificare ed analizzare le condizioni del sistema economico-produttivo in vista delle sfide che attendono il Paese nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Da diverso tempo abbiamo posto il problema di come organizzare e gestire la ripartenza delle attività fermate dall’emergenza del Covid19, ripartenza da attuare in tempi brevi, graduale, con tutte le misure e le precauzioni necessarie a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, negli ambiti familiari, nell’uso dei mezzi di trasporto, ma ripartenza necessaria se non vogliamo che al disastro sanitario si accompagni anche quello economico.
Fortunatamente, nel nostro territorio numerose, importanti aziende grazie alla tipologia dei prodotti trattati, hanno potuto continuare il proprio lavoro come pure varie professioni ed attività commerciali.
A tutti, ed in particolare a chi si è trovato ad operare e continua a farlo in prima linea, va la nostra gratitudine e il nostro rispetto, con la speranza che, finita l’emergenza, non ci si dimentichi del loro impegno, del loro coraggio.
Di recente con, l’ultimo provvedimento governativo sono ripartite altre attività industriali, commerciali e di servizi.
Ma non basta, è necessaria la ripartenza di ulteriori settori, in particolare quello edile, con in testa i lavori pubblici, strategici per il nostro comune, così come le opere già avviate ed attualmente sospese e quelle progettate, finanziate e pronte da avviare.
Varie sono le problematiche da affrontare con la fase 2.
Oltre che naturalmente garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono necessari interventi sistematici, rispetto a quanto fatto fino ad ora. In particolar modo per le famiglie, pensiamo a quei nuclei familiari dove i genitori lavorano e i bambini piccoli, dopo la chiusura di asili e scuole, sono rimasti a casa, creando enormi difficoltà anche nel gestire la semplice quotidianità (importante ad esempio su questo fronte la proposta della ministra Bonetti per almeno il raddoppio dei giorni di congedo parentale).
Altra necessità da assolvere per la ripartenza è quella di garantire finalmente a tutti, in maniera capillare e continuativa, le “famigerate” mascherine, come pure il tracciamento del contagio e lo screening di massa al quale le stesse aziende possono fattivamente contribuire per il proprio personale.
Bene le misure sulla liquidità per le aziende a sostegno della loro sopravvivenza, ma a condizione che trovino in Parlamento adeguate correzioni, per renderle assolutamente meno farraginose e di più veloce attuazione (molto più vicine a come noi le avevamo inizialmente pensate e proposte). Serviranno poi, dopo quelli per la sopravvivenza, ben altri interventi per supportare la ripresa del sistema economico. E in questo, finalmente, anche l’Europa ha dato segni di vitalità: ora però è importante che il percorso avviato arrivi a compimento con decisione, innovazione, visione.
La tassazione locale, oltre che con giuste proroghe nei pagamenti è opportuno che venga, per quella parte legata a concessioni d’uso di beni o fruizione di servizi, adeguatamente commisurata all’effettivo utilizzo in considerazione dei vincoli operativi imposti dai provvedimenti emergenziali.
Occorre inoltre, anche a livello locale, fare il punto sulla situazione di tutto il settore della ristorazione, accoglienza, bar, strutture e attività turistiche, ricettive. Attività che avranno certamente tempi più lunghi per la ripartenza, ma per le quali fin da ora, è necessario iniziare a pensare ad una strategia d’intervento e di riorganizzazione.
Covid 19: Italia Viva San Giustino “fase 2, serve coraggio, le aziende e le famiglie, non siano lasciate sole. L’amministrazione mostri lungimiranza”
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