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Interrogazione dei consiglieri comunali Pescari (Pd), Masciarri (Psi) e Tavernelli (Pd) sul possibile trattamento in un’azienda del territorio di rifiuti provenienti dal ternano

I consiglieri comunali Mirko Pescari (Pd), Ursula Masciarri (Psi) e Luciano Tavernelli (Pd) chiedono conto dell’attività di “un’azienda del territorio” con una interrogazione urgente al sindaco Luciano Bacchetta e alla giunta nella quale domandano “se corrisponde al vero  che nell’impianto risultano trattati e riciclati rifiuti provenienti dalla provincia o dal comune di Terni”. “Come risulta dalle pubblicazioni Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sezione Catasto Rifiuti (riportate nell’interrogazione, ndr), con autorizzazione decennale fino al 2025 – scrivono i rappresentanti della maggioranza – un’azienda del territorio è autorizzata al riciclo di sostanze organiche (R3), di sostante inorganiche (R5), oltre che scambio di rifiuti (R12) e messa in riserva degli stessi, (R13)”. Nell’evidenziare che “ingenti quantitativi risultano autorizzati al trattamento, per complessive 50.000 tonnellate all’anno nel periodo 2015/2025”, Pescari, Masciarri e Tavernelli chiedono di sapere, qualora fosse confermato che l’impianto riceve rifiuti dal territorio ternano, “quali caratteristiche hanno questi rifiuti”, “i quantitativi provenienti da Terni che risultano già lavorati nell’impianto e in prospettiva quanti altri ne siano previsti e per quale periodo” e quale sia “l’impianto di trattamento o smaltimento al quale sono destinati i rifiuti al termine del loro trattamento”. Per i consiglieri comunali autori dell’interrogazione è necessario sapere anche “quali iniziative a breve termine sono state intraprese o progettate in conseguenza al consistente incremento del traffico di mezzi pesanti che si è determinato nelle zone limitrofe all’impianto” e “se negli ultimi 3 anni l’impianto è stato oggetto di adeguamento tecnico strutturale per abbattere il persistente inquinamento olfattivo caratterizzato da fetori nauseabondi e miasmi, come denunciato dai cittadini delle località contigue e come appurato da Arpa Umbria, richiamando le attività di monitoraggio effettuate nel periodo 2016/2017, che hanno evidenziato ‘la presenza di criticità relative alle emissioni odorigene causate dai quantitativi eccessivi di rifiuti putrescibili trattati nell’impianto rispetto ai presidi ambientali in essere’. Pescari, Masciarri e Tavernelli concludono rappresentando l’esigenza di sapere “se risulta allo studio la possibilità di delocalizzare l’attività di recupero, così come affermato nell’ultima campagna elettorale dagli attuali amministratori”. “La situazione regionale in tema di gestione dei rifiuti risulta in un delicato e precario equilibrio, per una diffusione di impianti di trattamento e trasformazione non uniformi nel territorio e rispettivi ambiti”, commentano i rappresentanti della maggioranza, nel sottolineare che “tutti i piani dei rifiuti hanno come impostazione un ciclo virtuoso da completarsi all’interno del proprio ambito gestionale, evitando il cosiddetto ‘nomadismo dei rifiuti’, che oltre che inquinare per se stessi, inquinano in quanto trasportati a spasso nel territorio”. “L’esigenza di un conferimento dei rifiuti fuori ambito e spesso da fuori regione mina ancora di più questo precario equilibrio, determinando anche un incremento dei costi a carico dei contribuenti – puntualizzano Pescari, Masciarri e Tavernelli – considerato che nel nostro territorio, al confine sud del nostro comune, operano aziende di trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi”.

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