La Commissione consiliare competente ha approvato, a suo tempo, l’intitolazione alle Tabacchine d’una piazza inserita nell’area ex Fat; a quella riunione ero stato invitato (e avevo partecipato) anch’io in qualità di promotore principale del riconoscimento alla memoria delle mai troppo lodate lavoratrici del tabacco.
Superato un primo attimo di soddisfazione, e dopo un secondo – e più attento – esame della vicenda, mi sento invece costretto a esprimere il mio rammarico e la mia profonda amarezza. Mi astengo, comunque, dal formulare qualsiasi ipotesi sulle (tacite) motivazioni a sostegno delle decisioni adottate dall’Amministrazione comunale.
La sostanza. La piazza delle Tabacchine non ha, invero, alcuna rilevanza toponomastica poiché i numeri civici degli edifici prospicienti riguarderanno soltanto la via intitolata a Silvio Donadoni. Si tratterebbe, in pratica, d’una intitolazione “informale”, senza sbocchi, come un treno deviato su un binario morto; non servirà nel modo più assoluto a perpetuare la memoria delle lavoratrici in grembiule marrone, tanto care ai castellani. Perché? Perché nessun cittadino avrà l’indirizzo in via delle Tabacchine e nessun documento, banca dati, ecc., recherà tale indicazione; nessuna lettera, infine, sarà recapitata in un luogo dedicato alle ragazze del tabacco, le quali con il loro lavoro – lo ripeterò all’infinito – hanno sorretto l’economia cittadina in anni tanto difficili, oltre che aver rappresentato un fenomeno sociale e affettivo imponente. Erano circa 1500 e, dunque, ben poche famiglie non hanno avuto almeno una di loro in casa. L’intitolazione della via (anziché d’una piazza priva di significato toponomastico) sarebbe certamente più azzeccata e onesta per onorare ed evocare quotidianamente il loro ricordo.
Del resto, avevo chiesto, a nome del partito di cui allora ero segretario comunale, l’intitolazione di una via alle Tabacchine. La commissione toponomastica, nella seduta del 16-12-2000 (di cui produco estratto del verbale), aveva appunto approvato all’unanimità la dedica di una via, non diuna piazza; diversamente, due consiglieri comunali avevano precisamente chiesto, molti anni dopo, l’intitolazione di una piazza a Silvio Donadoni. E così doveva essere, tanto era ovvia la questione. Ma così non è stato.
Sento il dovere di fare un ulteriore tentativo affinché si possa ristabilire il corretto ordine (logico e legale) delle cose: la via alle Tabacchine e la piazza a Donadoni. Un’operazione complicata? Macché! Tutto si può fare! Purché lo si voglia.



