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Domani la messa in suffragio di Stelio Pierangeli

Domenica 21 Giugno alle ore 12 presso la Basilica Cattedrale si svolgerà la messa in suffragio della scomparsa di Stelio Pierangeli avvenuta il 21 marzo scorso. I familiari comunicano a parenti e amici questa importante ricorrenza ed in particolare il fratello Gaspare Pierangeli lo ricorda così. “Stelio, come definirlo e come ricordarlo un uomo generoso e imprevedibile, amante della vita come espansione della propria inesauribile vitalità. La sua migliore epigrafe l’ha pronunciata lui stesso in ospedale, “ho fatto la vita che volevo fare e per questo sono contento”. Esuberante, poco tollerante di vincoli e regole, ha preferito ad un’esistenza organizzata e studio, impiego, professionale o ad altre ottime opportunità che gli erano state offerte nel mondo ippico, alla libertà, con le sue ebrezze e i suoi rischi, inventandosi, giorno dopo giorno ciò che preferiva fare: il camionista giramondo, il commerciante, l’esperto e allevatore di cavalli, attività espressione sia di un dono di natura che di un’eredità lasciata da nostro padre. Disposto a rimboccarsi le maniche e a ricominciare con caparbietà nei momenti di crisi. Il suo unico grande punto di orgoglio era il rapporto con il mondo equestre, con chi vi apparteneva, con i cavalli, di cui era un eccellente conoscitore, amati, fin da quando da adolescente li cavalcava a pelo lungo l’argine del Tevere. Per questo stringeva legami forti con quanti condividevano la sua stessa passione. È stato questo, costantemente il suo baricentro come l’attaccamento alla sua città a cui teneva sempre nel suo girovagare e al suo clan la nostra famiglia di cui si considerava il nume tutelare. Da buon pragmatico era a suo agio in campagna e da grande affabulatore, sapeva intrattenere per ore, intorno alla tavola imbandita parenti e amici con i racconti delle sue avventure e i suoi aneddoti. Neppure il declino fisico ha minato il suo spirito indomito. Amava la vita da “mordere con sani denti voraci”; l’ha amata fino alla fine, ha lottato contro il male oscuro che lo distruggeva giorno dopo giorno perché voleva vivere, non intendeva arrendersi, come sempre. Questa straordinaria vis interiore fa pensare a lui come una figura mitica, un prometeo che sfida il destino ed è per questo che merita di essere ricordato: non arrendersi mai, ma trovare in sé stesso la forza di affrontare le avversità e per rialzarsi dopo ogni caduta. Per noi ci sei sempre stato e ci sarai sempre, anche se ora quel posto a tavola e vuoto.”

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