“La Giunta Bacchetta non sa come rimediare al degrado dell’ex Ospedale e cerca di dirottarvi i fondi destinati ai tifernati sofferenti”, così commentano Arcaleni e Bucci, consiglieri di Castello Cambia, la scelta di Bacchetta e della sua maggioranza di dirottare i fondi del lascito Mariani verso l’ex Ospedale piuttosto che usarli per l’assistenza ai malati e a “coloro che si trovano nel dolore”, come espressamente indicato dalle generose donatrici.
Con il voto della maggioranza e l’astensione della destra, che da sempre si era detta contraria all’utilizzo strutturale e che ora pare aver cambiato idea, il lascito ha trovato una nuova collocazione, le casse dell’ASL Umbria 1. Con il nostro voto contrario, abbiamo ribadito coerentemente la nostra posizione espressa da anni: quei soldi ( ben 3 milioni e 700mila euro, se fossero rimasti intatti) dovevano andare principalmente ai servizi ospedalieri e a quelli sanitari territoriali per colmarne le lacune, al fine di “alleviare le sofferenze di quanti si trovano nel dolore” come recita il dettato testamentario. Si è scelta invece un’altra strada, con una mossa che tenta di mascherare quello che è sotto gli occhi di tutti: l’incapacità di gestire il lascito, giacente da oltre sei anni, e la colpevole mancanza ventennale di un progetto per l’ex ospedale ormai razziato e ridotto a rudere.
“Con il coronavirus l’emergenza è stata tale che l’ospedale e tutti i servizi territoriali si sono trovati in estrema difficoltà, affrontata da catene di solidarietà per l’acquisto e donazione di mascherine, camici o di altri presìdi medici, eppure questo Comune non ha pensato di usare parte di questi fondi- insiste Bucci- Sono tantissimi i tifernati bisognosi di sostegno e cure mediche costose, e pochi sanno che il lascito è stato finalizzato dalle sorelle Mariani proprio a venir incontro a queste situazioni di sofferenza” “I nostri emendamenti- continua Arcaleni-forse perché troppo precisi e puntuali sono stati del tutto ignorati: lo comprendiamo, perché chi ha scritto il testo della maggioranza, con l’aiuto del centrodestra, vuole avere mani libere da ogni controllo. Il testo approvato infatti oltre a riconoscere la titolarità del lascito ad ASL, notoriamente dipendente da Regione e non dal Comune, ne riconosce il trasferimento senza alcuna regola o vincolo di uso e con labili indicazioni su potenziamento reparto oncologico e Alzheimer, la cui esecuzione non potrà più essere controllata. Delega semplicemente sindaco e giunta a trovare un accordo con ASL, nel “rispetto dell’autonomia dell’ente sanitario all’impiego delle somme così ricevute”. Ergo, potrà farne ciò che vuole, interpretando a suo modo il significato delle volontà testamentarie.
Noi abbiamo sempre pensato, e lo abbiamo scritto a sindaco e maggioranza, che la somma potesse essere devoluta all’ente sanitario, ma previa presentazione di un progetto, di un accordo preventivo di programma che permettesse al Consiglio, che rappresenta tutti i tifernati, effettivi destinatari del lascito, di valutarne nel dettaglio la concreta destinazione. E invece ben 3milioni di euro verranno inseriti nel protocollo regionale che prevede il rifacimento dell’ex ospedale per posizionarvi una lunga serie di uffici sanitari e qualche ambulatorio: un percorso che richiede una ristrutturazione multimilionaria dell’immobile di proprietà regionale che non solo avrà tempi biblici, ma rischia di assorbire tutte le risorse del lascito Mariani molto prima dell’insediamento degli eventuali servizi alla cittadinanza. Possiamo ipotizzare tutto questo anche perché il sindaco, principale responsabile di questa situazione (negli ultimi vent’anni è stato sindaco e vicesindaco) neppure ha preso in considerazione il nostro emendamento che escludeva l’utilizzo del lascito per ristrutturazioni immobiliari. Il motivo a noi appare chiaro, come è sempre apparso chiaro che le sue finte aperture erano esclusivamente rivolte alla destra “di opposizione” sempre pronta a dare una mano nel momento del bisogno.
Noi abbiamo comunque fatto la nostra parte di opposizione responsabile che fino all’ultimo ha ribadito proposte a favore della città; non siamo affatto certi che si possa dire altrettanto di chi sta inseguendo progetti faraonici sulla base delle promesse verbali dei nuovi governanti leghisti, mentre ha rimpinguato di ben 3milioni e 400mila euro le casse dell’ASL 1.
Lascito Mariani: Castello cambia sottratto ai bisognosi per sottrarre l’incapacità amministrativa del Comune”
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