Primo Piano Notizie

Giovanni Procelli (La sinistra) “Muzi Betti, un caso di eccellenza”

L’Iss ha diffuso il 17 giugno i dati finali sull’indagine nelle RSA italiane per le morti durante il picco del Covid-19. Il risultato è che nel periodo della pandemia quattro morti su dieci, avvenute nelle RSA, sono sospette Covid. In alcune Regioni, come la Lombardia, questi dati salgono fino al 60%.

Città di Castello può vantare, in questo contesto, un caso di eccellenza a livello nazionale. La sua RSA, l’Azienda di Servizi alla Persona Muzi Betti, non ha infatti registrato alcun decesso durante la pandemia.

La Muzi Betti, nella sua attività sia di Residenza protetta sia di comunità alloggio disabili adulti, contava 95 ospiti al momento dell’avvio dell’emergenza epidemiologica Covid 19.

La struttura è stata chiusa al pubblico già il 12 marzo, in anticipo di qualche giorno rispetto alle disposizioni della ASL e, visto quanto accaduto in altre Regioni, la scelta precauzionale è stata quanto mai opportuna.

Sono stati subito attivati dei protocolli operativi di emergenza che hanno riguardato la dotazione a tutto il personale di appositi dispositivi di protezione individuale, oltre a creare procedure di comportamento idonee ad evitare la penetrazione del virus all’interno delle strutture.

Le scelte si sono dimostrate efficaci, se è vero che non sono stati rilevati casi di positività né tra gli ospiti né tra gli operatori, e non è stato riscontrato alcun decesso. Va ricordato come, grazie alla costante collaborazione con la ASL, tutti gli ospiti ed il personale sono stati sottoposti a tampone in due occasioni successive (aprile e giugno), prevedendo un ulteriore ciclo di tamponi a luglio.

Vista la situazione, il CDA ha poi deciso di riaprire la struttura al pubblico a partire da lunedì 15 giugno, prevedendo tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza degli ospiti, dei lavoratori e dei visitatori.  

La situazione descritta conferma l’importanza del mantenimento del modello di gestione pubblica applicato ai servizi sanitari e socio-assistenziali, come garanzia non solo di parità di accesso a tali servizi, ma anche come garanzia di alti livelli assistenziali e, vista l’esperienza Covid, di sicurezza.

Inoltre, in queste ultime settimane nel nostro Paese si sono ringraziati spesso i medici e gli infermieri che operano in ambito ospedaliero; crediamo sia importante rivolgere un ringraziamento anche agli operatori della Muzi Betti ed al suo Consiglio di Amministrazione, per avere permesso la massima tutela e protezione a tutti gli ospiti della struttura. 

Commenti
Exit mobile version