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Il lascito Mariani ai servizi socio sanitari di Città di Castello, firmato il protocollo tra Regione e Usl


Il lascito Mariani sarà destinato ai servizi socio-sanitari del comune di Città di Castello: è questo il punto fermo che mette il Protocollo firmato oggi, martedì 28 luglio 2020, a Città di Castello tra la governatrice della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, il commissario straordinario della USL Umbria 1 Gilberto Gentili.

Le parti si impegnano “Nel rispetto delle volontà della signora Clara Mariani, il lascito disposto per alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovino nel bisogno di cure e vivono nel dolore è destinato all’organizzazione ed alla erogazione dei servizi sanitari resi sul territorio del Comune di Città di Castello, in coerenza e nel rispetto sia della programmazione sanitaria individuata dalla Regione Umbria, sia dei fini istituzionali della Azienda USL Umbria. Per raggiungere questo obiettivo la Regione Umbria si impegna predisporre gli atti che consentano il trasferimento del lascito dal patrimonio del Comune di Città di Castello a quello della Azienda USL Umbria, che da parte sua disporrà della somma, in un ambito permanente di gestione e controllo, al fine di garantire da un lato l’organizzazione e l’erogazione dei servizi sanitari resi sul territorio comunale di Città di Castello in coerenza con la programmazione sanitaria regionale, e dall’altro il rispetto dei limiti di legge in ordine ai beni facenti parte del patrimonio indisponibile; il Comune di Città di Castello fornirà ogni utile collaborazione per l’attuazione del Protocollo, anche riguardo all’individuazione delle esigenze della popolazione tifernate ed al rispetto delle volontà testamentarie della signora Clara Mariani”.

La storia del lascito Mariani. Era il 7 luglio del 1984 quando Clara Mariani destinò nel suo testamento autografo una consistente donazione, in titoli e contanti, all’ospedale di Città di Castello, perché fosse destinata «Ad opere di bene per alleviare le sofferenze e soccorrere quanti si trovano nel bisogno di cure e vivono nel dolore». Le sue volontà furono esaudite dopo oltre 30 anni, alla fine di una lunga e complessa vicenda giudiziaria, su cui la Corte di Cassazione ha scritto la parola fine, individuando nel comune di Città di Castello l’erede morale e materiale di Clara Mariani e assegnandogli tremilioni e settecentomila euro. In seguito ad un parere pro veritate richiesto al professore ed avvocato Gianfranco Palermo sulle possibili destinazioni concrete del Lascito, la somma, su delibera del consiglio comunale, sarà trasferita dal Comune alla Azienda USL. Da qui il Protocollo di oggi.
“Oggi è una giornata molto importante perché si conclude una fase che auspichiamo apra ad un utilizzo proficuo e fruttuoso del lascito e che deve servire per i fini indicati dalle sorelle Mariani, quando compirono questo atto di grande generosità verso i propri concittadini. E’ dunque un passo molto significativo, decisivo per fare in modo che queste risorse vengano utilizzate nel modo migliore” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta.

La governatrice Donatella Tesei ha dichiarato: “Con la firma di oggi si intraprende con l’azienda sanitaria ed il Comune di Città di Castello un percorso per portare a compimento quella che era la volontà di Clara Mariani, espressamente scritta nel suo testamento, dimostrando la sua generosità e l’attenzione nei confronti di chi ne ha più bisogno. A beneficiare di questa generosità sarà il territorio tifernate ed i suoi abitanti”.

Il confronto sul Lascito è stato serrato e profondo – ha commentato Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto e consigliere delegato alla materia – Da ultimo l’approvazione di un recente atto di indirizzo politico del Consiglio Comunale di Città di Castello, sostenuto dalla maggioranza, indicante alcuni obiettivi ritenuti prioritari per il territorio, primo fra tutti la realizzazione del progetto della Casa della Salute, finalizzato alla presa in carico globale della persona, caratterizzato da percorsi curativi – assistenziali appropriati, il potenziamento dei Servizi Oncologici e il centro per i malati di Alzheimer. L’indicazione che abbiamo dato come maggioranza è il recupero del vecchio ospedale per la Casa della Salute, immobile di pregio storico di proprietà regionale, opera dell’architetto Ciaraffoni, ispiratosi alle opere di Juvarra, Vanvitelli e Piermarini, completata nel 1785, inutilizzato ed abbandonato dall’anno 2000 ed ormai in costante ed evolvente deplorevole degrado”.
CDCNOT/2020/28/COMINLINEA/301/SSC

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