La gestione dell’Asp Giovanni Ottavio Bufalini è stata oggetto di approfondimento nell’ultima seduta del consiglio comunale, dove l’esponente del Gruppo Misto Marcello Rigucci ha presentato una interpellanza per evidenziare “l’incongruenza nell’affermare il personale esterno a contratto in quanto tali funzioni in tutti gli altri istituti o enti sono espletati dal personale direttivo o delegati interni, come nella nostra Muzi Betti” e per sapere se sia stata “verificata l’incompatibilità, il conflitto di interessi fra gli enti proprietari e gli assegnatari di cariche esterne” in riferimento ai ruoli di segretario e tecnici che sono stati affidati. Il consigliere ha inoltre chiesto “il motivo per la mancata collaborazione con il Comune di Città di Castello o di San Giustino, così come avvenuto in precedenza” e perché “non sia stata valutata la possibilità di demandare tali incarichi al personale dell’istituto, a delegati o a studi privati, se più conveniente rispetto agli assegnatari”. Rigucci ha, infine, chiesto chiarezza sulla mancanza di agibilità della sede dell’istituzione, per le fognature e per l’antincendio, giudicando “inaccettabile che si mandino a studiare ragazzi in un luogo privo delle dovute certificazioni” e “ingiustificabile che si investiranno 120 mila euro per rimettere in ordine tutto, ma ne sono già stati spesi 140 mila, rispondendo che quando ci sarà l’agibilità sarà fatto sapere”. “Si stanno spendendo soldi pubblici e non ne capisco la convenienza” ha puntualizzato Rigucci, che ha fatto riferimento alle “somme importanti già erogate per il personale esterno proveniente da altre amministrazioni pubbliche, pari a oltre 60 mila euro più rimborsi spese, da parte dell’Asp Bufalini, che ha deliberato per i prossimi tre anni per un valore di circa 50 mila euro più rimborsi spese”, evidenziando che altre Asp in Italia e la stessa Muzi Betti a Città di Castello abbiano affidato al proprio interno queste competenze. Dalla risposta del sindaco Luciano Bacchetta, che ha letto una comunicazione del presidente dell’Asp Bufalini Stefano Briganti, è emerso che “i comuni di Città di Castello e di San Giustino nominano rappresentanti nel Cda e svolgono un ruolo di supporto politico-istituzionale, ma non sono soci dell’Asp Bufalini, che gode di autonomia finanziaria” e che “nel 2019 l’Asp ha conseguito cospicui utili da reinvestire nella struttura di proprietà”. Sul ricorso a competenze esterne, è stata evidenziata la finalità di “assicurare determinate funzioni pubbliche in materia di legittimità degli atti e anticorruzione oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio dell’ente” e che “gli incarichi, a differenza di una soluzione a tempo indeterminato, si caratterizzano per la loro flessibilità e possibilità di essere interrotti in caso di diminuzione dell’attività dell’ente”. Secondo quanto dichiarato dal presidente Briganti, “il segretario dell’Asp ha un compenso mensile di 1.000 euro, oltre ai rimborsi chilometrici, mentre il tecnico, come da contratto collettivo degli enti locali, ha un compenso pari a quattro ore settimanali di lavoro”. “Cifre ben lontane da quelle indicate dal consigliere Rigucci”, ha puntualizzato il rappresentante della Bufalini, che per quanto riguarda l’incarico del responsabile tecnico ha fatto presente come “i Comuni di Città di Castello e San Giustino, consultati in precedenza, non hanno concesso il proprio personale per il notevole carico di lavoro, quindi si è dovuto far ricorso al Comune di Pietralunga”. Il presidente Briganti ha chiarito, inoltre, che “per l’incarico esterno al segretario è stato predisposto un avviso pubblico debitamente pubblicizzato sul sito istituzionale dell’ente, a cui ha partecipato un solo candidato avente i requisiti richiesti”. In merito il sindaco Bacchetta ha osservato come la professionalità in questione, “che tra l’altro gode della fiducia della Provincia di Perugia, della Provincia di Terni e del Comune di Valfabbrica, è sicuramente di grande valore”. Nel confermare che “corrisponde al vero che la Provincia di Perugia e l’ente sono comproprietarie di un immobile”, il presidente dell’Asp Briganti ha eccepito: “non si riesce a scorgere il minimo conflitto di interesse tra i due enti e quindi con il personale incaricato”. “Ogni incarico è stato legittimamente autorizzato dagli enti di provenienza e gli incarichi sono stati conferiti previa verifica interna della possibilità di affidamento dei compiti al proprio personale, mentre per quanto riguarda il tecnico la scelta è stata determinata dall’assenza di figure in organico dell’ente”, ha chiarito Briganti, che ha spiegato come per quanto riguarda l’incarico esterno al segretario, che svolge anche funzioni di anticorruzione e trasparenza, si sia ritenuto “non opportuno assegnare le stesse al direttore per evitare la commistione-cumulo tra le funzioni di vigilanza e controllo e le funzioni amministrative e gestionali proprie del direttore”. “Le specifiche funzioni pubbliche e la conoscenza della normativa pubblicistica di settore che gli incaricati esterni devono assicurare non permettono, infine, di incaricare al loro posto studi privati”, ha concluso Briganti. Il consigliere di Tiferno Insieme Vittorio Vincenti ha richiamato l’attenzione sull’importanza della questione tecnica relativa all’agibilità, “che non è scontata”, spiegando che “se una scuola o un edificio ha dei problemi con la certificazione antincendio si riunisce un comitato tecnico regionale che dispone circa eventuali deroghe per gli edifici vecchi”. “Se fossi nel sindaco non accetterei una risposta come quella della Bufalini”, ha eccepito Vincenti. “La questione sollevata da Rigucci è vera e reale, soprattutto per quanto riguarda l’antincendio”, ha osservato il consigliere de La Sinistra Giovanni Procelli, che ha evidenziato come la problematica “derivi dal fatto che due terzi dello stabile sono della Provincia e non si trovavano nemmeno i dati di accatastamento”. “So che è stato fatto un progetto per ottenere l’agibilità, verrà presa in considerazione la ristrutturazione come è stato fatto per tutte le altre scuole del comune, con un intervento costoso che sarà in carico alla scuola Bufalini e non a Regione e Stato”, ha sottolineato Procelli, che ha dato la disponibilità a convocare una seduta della commissione consiliare Servizi per parlare direttamente con il personale, anche dei contributi presi dai presidente e dirigenti dell’Asp Bufalini”. Sul punto, il sindaco Bacchetta ha precisato che il presidente dell’Asp Bufalini non percepisce alcun emolumento. Pur giudicando molto approssimativa e inesatta l’interpellanza del consigliere Rigucci, il consigliere del Pd Massimo Minciotti ha definito la Bufalini “un’eccellenza del nostro territorio” e ha condiviso i rilievi del collega sulla “umbertidizzazione dell’ente e sul fatto che tutti gli incarichi vengano dati a soggetti provenienti da altre amministrazioni pubbliche, lasciando al palo i nostri giovani disoccupati o sottovalutando le risorse interne”. “Oltre allo stabile di via San Bartolomeo l’Asp Bufalini ha terreni e un fabbricato a Citerna, che viene lasciato in degrado”, ha aggiunto Minciotti, nel valutare negativamente anche “il fatto che il Cda della Bufalini non abbia voluto accorparsi con l’ente Cavour, così ci siamo ritrovati senza più l’asilo, che forse verrà sistemato all’Agraria, al posto del convitto, creando problemi all’istituto stesso”. A deplorare il fatto che “a fronte di un lavoro che non ha portato risultati si prevedano all’Asp Bufalini altre tre anni di investimenti in egual misura” è stato il consigliere del Gruppo Misto Marco Gasperi, che ha invitato il Comune, che designa ra ppresentanti nel Cda, a ritirare le somme previste”. In sede di replica, il consigliere Rigucci ha sostenuto che sarebbe stato necessario che “dell’unica persona che si è presentata al bando da segretario fosse stata valutata la compatibilità con l’incarico”. Rigucci ha quindi rimarcando la problematica della mancanza di agibilità per gli scarichi fognari fin dal 1994 e il fatto che non sia stato completato l’iter per la certificazione di agibilità relativa all’antincendio. “Veder buttare via risorse che possono andare a una maggiore istruzione e a disporre di un palazzo agibile, lo contesto”.
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