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Distacco di parte della volta della galleria “Pozzale” a Pieve Santo Stefano, Comitato E45 punto 2 deposita esposto Procura di Arezzo

Informiamo che ha seguito dell incidente stradale in E45 tratto toscano ricadente nel comune di pieve Santo Stefano causato dal distacco di parte della volta della galleria “Pozzale”, abbiamo provveduto a predisporre ed inoltrare un esposto alla procura della repubblica di Arezzo con cui chiediamo di indagare per i reati di cui agli artt. del codice penale 432 “Attentato alla sicurezza dei trasporti” e 677 “omessa manutenzione” e fi punire gli eventuali responsabili. Il grave cedimento per puro caso e per l abilità della conducente dell autovettura coinvolta non ha avuto esiti gravissimi, ma chi percorre questa disastrata arteria rischia sempre  molto a causa del degrado in cui versa nonostante le centinaia di milioni di euro che tutti gli anni vengono spesi in lavori di manutenzione. Anche per questo abbiamo presentato questo ennesimo atto, per tutelare gli italiani e perché la prossima volta potrebbe verificarsi una tragedia di ben più  gravi proporzioni, che coinvolga ad esempio un pulmann o un autotreno e causi morti  e feriti. È inaccettabile che la superstrada più lunga d italia, l unico asse veloce e gratuito di collegamento nord sud versi, nei pochi kilometri del tratto toscano, in  condizioni disastrose e peraltro perennemente cantierizzato tanto da guadagnarsi il poco invidiabile titolo di Salerno/Reggio Calabria del centro nord, autostrada tristemente famosa anche per il coinvolgimento della mafia nella gestione di appalti e cantieri. Riteniamo che questo tratto di superstrada disastrato e ipercantierizzato (per la maggior parte ricadente in toscana) che va da San Giustino Umbro a Bagno di Romagna passando per Sansepolcro debba essere oggetto di una approfondita  indagine che non si limiti alle buche sull asfalto ma che verifichi in modo approfondito anche il sistema degli appalti e dei cantieri con un intervento anche della commissione d’ inchiesta parlamentare antimafia. A seguito della mia esperienza di vice presidente della Commissione d Inchiesta antimafia dell assemblea legislativa dell Umbria, ritengo che i  presupposti ci sIano  tutti perché siano fatte indagini e verifiche su infiltrazioni mafiose infatti il degrado, i cantieri perenni quelli  abbandonati le ditte fallite appena preso l appalto e un vorticoso giro di centinaia di milioni di euro all anno sono campanelli d allarme da non sottovalutare. Gianluca Cirignoni “ 

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