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36° Premio Pieve: “Come pagine bianche”, il programma di domenica 20 settembre

Domenica è la giornata delle memorie in piazza, il punto di arrivo del Premio Pieve, con gli 8 finalisti e l’annuncio del vincitore dell’edizione 2020. Sul palco con Guido Barbieri, storica voce di Rai Radio3, Andrea Biagiotti introdurrà i diari in concorso mentre Mario Perrotta e Paola Roscioli ne interpreteranno alcuni brani. Ma è anche la giornata dei Premi speciali attribuiti dalla Commissione di lettura e dall’Archivio Diaristico, e di uno dei riconoscimenti più attesi, il Premio Città del diario che quest’anno sarà assegnato a Francesco Guccini.

Il Premio Città del diario è un premio simbolico che ogni anno l’Archivio conferisce a una personalità di spicco della cultura, arte, politica italiana, che si sia spesa in maniera significativa per la conservazione della memoria collettiva.

Straordinario cantautore e scrittore, Guccini è stato tra i primi ad abbracciare fisicamente, oltre che idealmente, il progetto creato da Saverio Tutino e dall’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, testimoniando la vicinanza al proposito, apparentemente folle e certamente ambizioso, di conservare la memoria popolare dell’Italia contemporanea.

Con le sue canzoni, le sue poesie, il suo impegno artistico e sociale, Guccini ha dedicato la sua vita ad alimentare quella stessa memoria. Il rapporto che l’artista è riuscito a creare con il suo pubblico trova interlocutori in tutte le generazioni: ciascuno trova nelle parole e nella musica di Guccini il suo spazio proprio e privato. Fra le parole delle sue canzoni, e le vicende e le occasioni storiche e politiche di decenni cruciali della vita civile, si trovano le risonanze.

L’impegno politico di Guccini consiste in realtà nel suo modo di raccontare storie particolari elevandole a significati universali. Politico è Guccini anche nel suo perenne invito al dubbio, alla possibilità di osservare la realtà e il mondo da un altro punto di vista, come rivela anche il ricorso frequente all’ironia e all’autoironia, fra le caratteristiche più costitutive e interessanti della sua fisionomia d’artista.

Francesco Guccini nasce a Modena il 14 giugno 1940, ma a causa della guerra cresce a Pàvana. È tra i più importanti cantautori italiani: dal 1966 ha realizzato 16 album e collaborato con i maggiori protagonisti della canzone d’autore italiana, ha scritto pagine indimenticabili della cultura del nostro paese. L’esordio come scrittore è invece del 1989 con il romanzo Cròniche epafàniche, edito da Feltrinelli. Nel 2019 pubblica per Giunti Tralummescuro, con il quale è stato finalista al Premio Campiello 2020.  

Domenica 20 settembre appuntamento dalle 9.30 presso lo spazio Campo alla Fiera. Si comincia con l’incontro della Commissione di lettura, coordinata da Natalia Cangi, e i diaristi della lista d’onore in una mattinata ritmata dagli interventi musicali della Pieve Jazz Big Band e dalle letture di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti. Protagoniste saranno le pagine dei diaristi Silvana Maria Baldini, Francesca Canuto, Emily, Angelo Ferrari, Carlo Fiocco, Belinda Ingenito, Giuseppe Lenzi, Vittorio Natali-Morosow, Talatou Clémentine Pacmogda.

Nella stessa mattinata saranno assegnati due riconoscimenti speciali:

il Premio speciale Giuseppe Bartolomei attribuito dalla Commissione di lettura a Fausto Alberto Marinetti per l’epistolario Açailandia (1982-1989), e il Premio per il miglior manoscritto originale attribuito dall’Archivio Diaristico ex aequo a Francesco Coltelli per l’autobiografia Ricompendiare la mia vita (1914-1953)e a Raffaele Resta per Bariscine, diario 1942-1943.

Il pomeriggio di domenica sarà dedicato alle memorie in piazza e all’annuncio del vincitore del 36° Premio Pieve: in concorso i diari di Anna De Simone, Giovanna Battista Eventi, Tania Ferrucci, Rosenza Gallerani, Umberto Guidotti, Jean-Paul Habimana, Raffaele Resta, Paolo Schiavocampo.

Nello spazio delle memorie in piazza -la cerimonia sarà trasmessa in differita mercoledì 23 settembre alle 20.30 da Rai Radio3- sarà consegnato, il Premio Città del diario a Francesco Guccini.

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