Fenomeno, nella lingua italiana, è un termine che ha numerosi significati, ma tutti indicano qualcosa che merita di essere osservato e capito, perché non è affatto sicuro che duri nel tempo. Fenomeno è qualcosa che desta ammirazione, ma anche un evento per sua natura legato al momento e alla transitorietà.
L’esposizione congiunta di Ofman e Massimilla, curata dal critico David Menghini nei bellissimi spazi di Artè, nel pieno centro di Città di Castello, è appunto un fenomeno, un fulmineo incontro tra i due artisti tifernati in una imperdibile mostra/evento di soli 4 giorni.
I Graphos di Ofman, fitti caratteri di una lingua immaginaria con cui prova ad afferrare il mondo delle Idee, trovano una sponda sulle superfici di Massimilla, che ha inventato un universo di segni ritmati e ipnotici che invadono lo spazio, dentro cui si nascondono messaggi e pensieri.
Ben lontana dall’essere solo l’occasione di dividersi le pareti di uno spazio, la mostra in tandem rappresenta quindi un approdo logico per due artisti che, con modi e sensibilità differenti, sono fatalmente attratti da quello che si trova oltre la superficie visibile delle cose.