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Lignani (Fd’I) “La discussione sul destino dell’ospedale di Città di castello è sterile e pretestuosa; non sarà uno dei due ospedali total covid”

“Una chiamata alle armi non motivata dal vago sapore di campagna elettorale: ad essere complottasti si potrebbe pensare alla creazione di un falso problema per poi acquisire i meriti di averlo scongiurato. In questo periodo la Regione sta cercando di costituire presidi COVID anche negli ospedali che ancora non li hanno, tra le comprensibili lamentele dei Sindaci interessati. Città di Castello, tutta insieme, maggioranza e opposizione, ha  contribuito alla solidarietà regionale creando un presidio COVID che si è nel tempo allargato e che potrebbe nell’immediato futuro, in caso di necessità, ulteriormente ampliarsi. E’ bene che si sappia che i presidi senza rianimazione non possono accogliere malati gravi ; in ogni caso  la Giunta regionale sembra intenzionata in caso di aggravarsi dell’emergenza a coinvolgere per pazienti meno gravi tutto il territorio regionale.

Certo, la Regione Umbria è piccola e se la curva dei contagi malauguratamente  dovesse continuare la sua impennata non è da escludere la creazione di aree total covid da cui però Città di castello è esclusa per la sua posizione periferica che rende necessario il mantenimento delle cure anche per altre patologie. Non vogliamo prendere in considerazione il caso di un disastro pandemico perché in quel caso non sarebbe solo Città di Castello ma tutti gli ospedali umbri diventerebbero a forte rilevanza covid ma lasciamo tutto questo a una sciagurata remota possibilità. In sostanza non è il caso di creare panico in una Comunità che, come tutte, soffre di ritardi nell’erogazione dei servizi sanitari. Lasciamo i salvatori della patria e i masanielli alle pagine di storia e lavoriamo tutti insieme per preservare la nostra Comunità il più possibile da un’emergenza sempre più drammatica”.

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