Patrimoni culturali, “Faro Trasimeno” entra nel vivo. L’associazione all’opera “per co-progettare la rigenerazione urbana”. Allacciati rapporti con il Consiglio d’Europa e la rete italiana

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Rigenerazione urbana, tutela del paesaggio e della memoria, creazione di posti di lavoro attraverso un ruolo attivo della comunità. Al Trasimeno cresce la consapevolezza del potenziale economico del patrimonio culturale e naturale e dell’importanza di una partecipazione diretta dei cittadini ai progetti di sviluppo del territorio.
Le Giornate europee del patrimonio dello scorso settembre, che hanno visto un’ampia partecipazione, sono servite a Faro Trasimeno per scaldare i motori. A rafforzare il cammino della neonata associazione è giunta ad ottobre la ratifica della Convenzione europea da parte del Parlamento italiano, seguita dopo pochi giorni dalla promulgazione della relativa legge da parte del presidente Mattarella.
Entra quindi nel vivo l’attività dell’associazione umbra, che costituitasi nel luglio scorso, è subito entrata a far parte della rete “Faro Italia” e del network Cultural Heritage. A riferirlo è la direttrice Mariella Morbidelli che nel mese di ottobre è stata ricevuta dalla direttrice del Consiglio d’Europa Ufficio di Venezia Luisella Pavan-Woolfe per presentare finalità e progetti di Faro Trasimeno.
Finalità illustrate anche alle consorelle italiane mercoledì scorso in un incontro a distanza della Rete, promosso per favorire scambi di informazioni e delineare priorità e metodi di lavoro per l’implementazione della Convenzione di Faro nel nostro paese. “La legge – ha avuto modo di spiegare in questa occasione Pavan-Woolfe – ha certamente portato una ventata di novità all’interno del mondo culturale, indirizzando gli operatori del settore e le istituzioni verso una revisione in senso democratico delle politiche culturali, inaugurando di fatto una nuova stagione. La cultura (intesa come politica culturale) diventa in primis, grazie alla Convenzione di Faro, un incredibile strumento di rafforzamento dei valori e dei diritti umani fondamentali. Il processo che ne deriva sarà certamente un significativo ed esemplare esercizio sociale di cittadinanza, democrazia, comunità, integrazione e dialogo tra le culture delle civiltà europee e nel mediterraneo”.
Tornando in Umbria, il prossimo appuntamento per Faro Trasimeno sarà la giornata celebrativa del 12 dicembre, quando in tutta Italia si festeggerà la ratifica della Convenzione.
L’associazione lacustre sta mettendo a punto il programma della giornata che, per motivi emergenziali, si svolgerà on line e vedrà l’intervento anche della direttrice Pavan-Woolfe.
“Vogliamo dar vita ad un gruppo di lavoro che possa aiutare a vincere le sfide per un domani molto incerto soprattutto per i giovani – anticipa Morbidelli -. A livello locale diventa importante allestire uno spazio di pensiero per la co-progettazione dove si individuano insieme i bisogni e chi fa cosa, con quali responsabilità. La crisi di oggi ci sta facendo vedere che ci sono dei bisogni urgenti che vanno soddisfatti non solo nell’emergenza, ma nell’ordinarietà, quando finalmente ci faremo ritorno. D’altra parte è cresciuta la consapevolezza di creare alleanze. Inviteremo associazioni, enti e istituzioni a dare la propria disponibilità rispetto alle specifiche competenze per un percorso dove la cultura dei più giovani possa incontrare quella del passato per costruire nuovo senso, dove si possa tutti re-imparare, in un contesto segnato anche da forti disuguaglianze socio-economiche”.
Intanto il Comune di Castiglione del Lago si appresta a recepire i principi della Convenzione di Faro attraverso un ordine del giorno che sarà sottoposto al vaglio del Consiglio comunale.

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