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Città di Castello: matrimonio in “zona rossa”. Amore più forte del covid. Luisa Costantini e Michele Mandrelli oggi sposi in comune, nonostante le restrizioni legate al lockdown


Matrimonio in “zona rossa”: l’amore e il desiderio di una vita di dirsi “si” è più forte del Covid e delle mille restrizioni già in vigore da oggi. Una bella storia di Natale 2020 che lascerà il segno in questo periodo a dir poco difficile quella di, Luisa Costantini e Michele Mandrelli, impiegata in una assicurazione lei e metalmeccanico lui, 34 anni entrambi, (che si conoscono dalle elementari e chissà già da allora si erano giurati “amore eterno” ) fidanzati dal 2015, quando scoppio’ allora un vero e proprio colpo di fulmine ed ora marito e moglie a poche ore dal Natale targato “lockdown”. Questa mattina alle ore 11 in punto come da protocollo hanno varcato la porta dell’austera sala consiliare del consiglio comunale di Città di Castello e si sono presentati al cospetto dell’Ufficiale di Stato Civile delegato dal sindaco Luciano Bacchetta, la consigliera comunale Tiziana Croci, coordinatrice infermieristica all’ospedale tifernate e amica di famiglia che ha celebrato il primo matrimonio in “zona rossa” secondo le rigide restrizioni previste dall’ultimo Dpcm natalizio del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Accanto a loro solo i testimoni, Marta Costantini per la sposa e Tomas Ghezzi per lo sposo: parenti, amici non sono potuti entrare a causa delle ferree regole su distanziamento ed assembramenti. Niente riso lanciato all’uscita, fiori ed altre consuetudini consolidate in queste circostanze. Uno dopo l’altro, la consigliera delegata dal sindaco con tanto di fascia tricolore come prevede il rito civile, ha snocciolato gli articoli del codice fino a pronunciare la fatidica frase che precede lo scambio degli anelli e il bacio liberatorio e gioioso senza mascherina che consacra per legge l’unione della coppia. “La nostra è una storia semplice che ha avuto inizio ad ottobre 2015 quando casualmente ci siamo incontrati in centro storico usciti da due cene differenti: era destino probabilmente che quella sera le nostre vite si incrociassero”, precisano con orgoglio e commozione Luisa e Michele con accanto il figlio Elia di 3 anni e mezzo felice più che mai. “Noi già ci conoscevamo dalle elementari, andavamo in classe insieme. Ridendo e scherzando sul nostro passato però già allora probabilmente era nato qualcosa che ci faceva pensare al futuro: un segno del destino che oggi si è avverato”. “Oggi è la conclusione della nostra storia insieme a nostro figlio Elia ed oggi 24 dicembre vigilia di Natale c’è una sola famiglia a tutti gli effetti”. “Un mese fa quando abbiamo deciso di sposarci non immaginavamo certo che oggi ci sarebbero state queste restrizioni così rigide, ma con più convinzione e desiderio lo abbiamo fatto. “Abbiamo scelto la vigilia di Natale – concludono Luisa e Michele – perché rappresenta la nascita, l’inizio di qualcosa di magico che è quello che ci auguriamo e che speriamo ci accompagnerà più a lungo possibile per tutta la vita. Abbiamo portato avanti questa scelta in questo periodo storico, marchiato dal Covid, dalla paura, dall’incertezza e proprio per questo siamo consapevoli che è importante non abbattersi mai a dimostrazione che tutto è possibile”. Al termine della celebrazione, dopo gli auguri della celebrante, la consigliera Tiziana Croci, assistita dalla responsabile dei Servizi Demografici e Stato Civile del comune di Città di Castello, Daniela Salacchi, il sindaco Luciano Bacchetta, nel definire questa giornata “una bella giornata di speranza e rinascita” ha consegnato agli sposi una copia della Costituzione, “il faro che ci guida e vi guiderà sempre anche in queste situazioni così difficili che stiamo attraversando: siete esempio ed orgoglio per tutti noi”.

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