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Città di Castello polemica aperta sulla commissione controllo e garanzia: Andrea Lignani Marchesani (Fd’I) “il triste epilogo di una Commissione che non doveva nascere”

“Un triste per non dire squallido spettacolo quello dell’elezione del nuovo presidente di Commissione controllo e garanzia. Una Commissione che era meglio non far nascere come dal sottoscritto sostenuto a suo tempo perché organi politici travestiti da tribunali ma sostanzialmente privi di potere sono sovrastrutture inutili al ruolo dell’opposizione. Peggio ancora quando si è deciso di modificare il regolamento che di fatto ha consentito il grottesco epilogo del 14 gennaio. Nella sostanza la questione non mi appassiona, non ha funzionato prima non funzionerà adesso il tribunale del popolo tanto più adesso dopo quanto accaduto. Nel metodo però è tutto molto grave. Del collega Bucci ho apprezzato in passato la dedizione ed il pentimento per aver supportato per anni la sinistra di governo tifernate. Ieri è purtroppo caduto in basso: poteva legittimamente chiedere di guidare la Commissione ed aprire un dibattito tra le opposizioni. Oppure far convergere alla luce del sole il voto di chi all’interno della Commissione magari non si sente più in maggioranza. Ma la trama nell’ombra senza neanche il coraggio di porre la propria candidatura sporcano il suo percorso in questa consiliatura. Ho da sempre sognato la costruzione di un’alternativa che mettesse da parte i pregiudizi ideologici e mettesse insieme le migliori energie della nostra Comunità come un parametro necessario e doveroso in questo momento storico di declino. Gia nelle scorse settimane col  tentativo di costruzione di un’estrema sinistra che si propone alla guida della Città insieme a un “PD rinnovato”(????) questo sogno è tramontato nel consueto e datato pregiudizio ideologico e nella pretesa autoreferenziale di una presunta morale superiore. Un deja vu. Ce ne faremo una ragione. Su una presidenza residuale si constata amaramente, molto amaramente, che di certi compagni ,è proprio il termine giusto, se ne può fare a meno salvo ricredermi in caso di dimissioni del Presidente Bucci”.

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