Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta “ieri 14 guariti e 14 nuovi positivi. Siamo tra le città con meno contagiati in Umbria, anche grazie al senso di responsabilità dei tifernati”

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“I dati di ieri sulla situazione dell’emergenza da Covid-19 a Città di Castello ci parlano di 14 nuovi positivi, un numero purtroppo sempre piuttosto alto, a fronte, però, di 14 persone guarite”. E’ quanto ha dichiarato stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, rilevando che, “pur dovendo continuare a tenere la guardia alta e a non sottovalutare la situazione in presenza di tanti nuovi positivi, molti dei quali all’interno dei nuclei familiari dove è impiortante porre la massima attenzione alle persone anziane, l’alto numero di persone guarite ci consente per fortuna di essere fra le città che hanno la percentuale più bassa nella classifica dei contagi umbri, nonostante la vicenda dell’Asp Muzi Betti nella quale si sono verificati ben 100 casi di positività”. “Siamo pertanto tra le città meno a rischio di ulteriori provvedimenti amministrativi”, ha osservato il sindaco, nel prendere atto che “anche se Città di Castello è più vicina alla zona gialla, l’Umbria rimarrà purtroppo in zona arancione e quindi le restrizioni previste continueranno anche per noi”. “C’è un elenco di 29 comuni anche importanti, tra i quali non c’è Città di Castello, ma ci sono Perugia, Gubbio e le municipalità della zona del Lago Trasimeno, che sono sotto la lente di ingrandimento del comitato scientifico e che potrebbero subire provvedimenti amministrativi tali da prefigurare zone rosse comunali”, ha puntualizzato Bacchetta. “Vedremo di capire nei prossimi giorni cosa accadrà, ma certamente sarebbe un modo per evitare che tutta l’Umbria diventi zona rossa, in presenza di grandi diversità statistiche tra le città e una differenziazione territoriale a macchia di leopardo significativa e anche strana, perché si tratta di una piccola regione”, ha aggiunto il primo cittadino, rammentando che “L’Umbria in questa seconda ondata è stata molto più colpita che nella prima, ma Città di Castello, a parte la situazione della Muzi Betti per la quale rinnoviamo le condoglianze ai familiari degli ospiti scomparsi e la solidarietà a chi opera dentro la struttura, ha avuto statisticamente percentuali basse, è stata tra quelle con i dati migliori”. “Questo – ha osservato Bacchetta – è stato in parte frutto del caso, ma anche del senso di responsabilità dei nostri concittadini, che sono stati e sono disciplinati”. Il sindaco ha riferito, infine, del “bel segnale che arriva dall’Usl Umbria 1”. “La dottoressa Daniela Felicioni, direttrice del Distretto Alto Tevere, ci ha comunicato che dovremo trovare assieme due sedi idonee allo svolgimento della campagna vaccinale anti Covid-19 per la popolazione dell’Alta Valle del Tevere”, ha affermato Bacchetta. “Questo vuol dire che partirà presto la vaccinazione di massa e Città di Castello, come è ovvio che sia, si assumerà oneri e onori, facendosi carico di individuare i luoghi da utilizzare per questa campagna”, ha rimarcato il sindaco, chiarendo che “come abbiamo già fatto nel caso del ‘drive through’ per i tamponi, per il quale abbiamo trovato una collocazione al Centro Servizi di Cerbara che ha risolto un problema anche complesso di gestione del servizio, collaboreremo in tutti i modi con l’Usl Umbria 1 per individuare due luoghi baricentrici per tutti i comuni del comprensorio, che consentano una efficace vaccinazione di massa”. “Siamo di fronte a un grande spiraglio, una grande speranza che potrebbe segnare l’inizio della fine di questo incubo”, ha concluso Bacchetta.

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