“Lotteria degli scontrini”: non si sa chi vincerà. Ma il rischio di perdere è tutto. Papini: chiediamo al nuovo Governo un tavolo di concertazione

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“Come tutte le lotterie non si sa chi vincerà, ma il rischio è che si sappia già chi rischia di perdere, e cioè gli imprenditori che devono gestirla tra mille difficoltà”. Sono parole di Alessandra Papini, segretario generale di Confartigianato Arezzo, che torna su un tema già molto controverso, quello della cosiddetta “lotteria degli scontrini”, sulla quale Papini insiste, affermando che “per le aziende vi sono mille difficoltà per adempiere al progetto sul piano tecnologico, poi con la questione delle vetrofanie da appendere, la problematica gestione dei furbetti che mirano alla scalata del montepremi e soprattutto i costi annui per le aziende, superiori ai 600 euro per adeguarsi”.

“Tutto queste problematiche – insiste Papini – impongono un’immediata e urgente riflessione sull’iniziativa, non possiamo permettere che a rimetterci siano sempre le imprese, già abbondantemente stremate dalla pandemia. Lo abbiamo detto in tempi non sospetti e lo ripetiamo nuovamente: chiediamo al nuovo governo la costituzione di un tavolo di concertazione con le Associazioni di categoria nel quale si rivedano modalità e obiettivi di questa iniziativa”.

In base a quanto stabilito dal Governo, gli esercenti sono tenuti a dotarsi di registratori telematici per inviare i dati fiscali giornalieri direttamente all’Agenzia delle Entrate, e su questa base di trasferimento si inscrive anche il sistema della lotteria degli scontrini.

“Questa misura – spiega Papini – da una parte dà la possibilità ai consumatori di vincere dei premi, ma per gli artigiani, le piccole imprese e i commercianti, significa innanzitutto sostenere nuovi costi per adeguare il proprio registratore di cassa per abbinare il codice del cliente allo scontrino che si sta per battere”. 

Per poter partecipare alla lotteria, infatti, il cliente deve chiedere al negoziante di registrare il codice lotteria attraverso un lettore ottico collegato al registratore telematico che trasmetterà i dati direttamente all’Agenzia delle Entrate. È fondamentale, quindi, che il registratore di cassa sia adeguato per supportare la nuova procedura. Gli artigiani che vogliono fornire questo servizio ai propri clienti dovranno verificare con il proprio fornitore se il registratore di cassa supporta questa modifica attraverso il codice seriale. Se questo è possibile si dovrà procedere all’acquisto del software e all’intervento da fare sul registratore di cassa.

“Per tutto ciò – specifica il segretario generale di Confartigianato Arezzo  –  avevamo chiesto già lo scorso dicembre che la misura fosse rinviata per dare più tempo alle imprese di adeguarsi e che comunque il costo sostenuto venisse trasformato in credito d’imposta. Ancor più ora, con le crescenti difficoltà che si stanno registrando in questo periodo, chiediamo un tavolo nazionale per la ridefinizione complessiva dell’iniziativa”.

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