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Città di Castello: un’anno dal primo caso covid in Italia. Nella cripta della cattedrale preghiera ai patroni del Sindaco e del Vescovo. Ieri 42 nuovi positivi e 20 guariti. Da registrare il decesso di una signora di 57 anni


A un anno esatto dalla scoperta del primo caso di Covid-19 in Italia, a Codogno, il sindaco Luciano Bacchetta e il vescovo monsignor Domenico Cancian si sono riuniti in preghiera stamattina nella cripta della cattedrale di Città di Castello. “Oggi siamo in un luogo molto caro ai tifernati per rinnovare un momento di preghiera simile a quello vissuto nel marzo scorso nella chiesa della Madonna delle Grazie e chiedere, davanti ai nostri patroni Florido, Amanzio e Donnino, la grazia della fine della pandemia, la guarigione di coloro che soffrono, il conforto e il coraggio per chi sta prestando servizio alla comunità, con grande abnegazione e grande disponibilità”, hanno dichiarato Bacchetta e Cancian. “E’ passato un anno dal primo caso di Codogno, sembra un secolo, perché ancora siamo qui a combattere contro il Covid-19, con dati fortemente negativi anche nella giornata di ieri, nella quale l’Usl Umbria 1 ci ha comunicato 42 nuovi postivi, a fronte di 20 persone guarite”, ha affermato Bacchetta. “La tendenza alla crescita del contagio è considerevole e preoccupante ed è l’effetto della circolazione delle varianti inglese e brasiliana, che sono nettamente prevalenti rispetto al Coronavirus tradizionale e sono fortemente aggressive”, ha osservato il sindaco, evidenziando come “a Città di Castello, che fino a 10-15 giorni fa era una delle città umbre con le percentuali più basse, il contagio si sta allargando e purtroppo aumenta anche il numero di persone decedute, l’ultima stanotte, una signora di 57 anni alla cui famiglia porgiamo le nostre più sentite condoglianze”. “Nel periodo di applicazione della zona rossa, che continuerà ancora almeno per una settimana con prescrizioni che tutti noi dobbiamo rispettare, i numeri non sono affatto diminuiti ed è ancora più evidente come sia necessario accelerare i tempi della vaccinazione di massa, l’unica soluzione per bloccare l’espansione del Covid-19”, ha rimarcato il primo cittadino. “Un fatto positivo per fortuna c’è – ha puntualizzato Bacchetta – ed è che all’Asp Muzi Betti oggi ci sono soltanto quattro ospiti positivi al Covid-19, ai quali facciamo i nostri sinceri auguri di guarigione”. “Questo significa che il focolaio di 100 persone contagiate tra anziani e operatori sanitari è stato debellato, con grande fatica e grande lavoro”, ha rimarcato Bacchetta. “A un anno di distanza siamo ancora in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica in tutto il mondo”, ha sostenuto monsignor Cancian, nel ricordare “con tanta gratitudine tutti coloro che si sono adoperati fin da subito per far fronte a questo terribile male”. “In Italia si è formato il nuovo Governo che si è dato proprio come primo impegno di combattere tutti insieme il virus e quindi di procedere alla ricostruzione del nostro amato Paese duramente colpito, voglia pertanto il Signore sostenere l’impegno responsabile di ognuno a realizzare il programma condiviso da una grande maggioranza parlamentare, cosa che ci fa ben sperare”, ha sottolineato il vescovo, nel richiamare il messaggio del nuovo presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. “Qualche tempo fa – ha ricordato – parlando ai giovani disse che oggi c’è particolarmente bisogno di conoscenza, coraggio e umiltà: sono davvero i tre ingredienti che ci portano dalla parte giusta”. Monsignor Cancian ha dedicato una particolare preghiera “alle persone che anche in quest’ultimo periodo ci hanno lasciato, davvero tante, troppe, anche in questi giorni, anche stanotte”. “Le ricordiamo qui con affetto unitamente ai loro familiari che sono nel dolore – ha detto il presule – che il Signore conceda loro la gioia eterna della comunione dei santi e ai familiari il conforto umano e cristiano di tutta la comunità”. “Preghiamo infine – ha concluso monsignor Cancian – perché il Signore renda efficaci le cure e i vaccini, sostenga la buona volontà di tutti, senza cedere alla stanchezza e allo scoraggiamento, nel mettere in atto le doverose precauzioni a nostra portata e soprattutto ci aiuti a risvegliare in modo condiviso le migliori energie che possediamo a beneficio della nostra comunità”. Nel giorno dell’anniversario del primo caso di Covid-19 in Italia, alla preghiera del sindaco Bacchetta e del vescovo Cancian si è unito anche un segnale di speranza e fiducia nel futuro. Come alla vigilia di Natale, la sala del consiglio comunale ha ospitato un nuovo “matrimonio in zona rossa”, quello di cui sono stati protagonisti stamattina i tifernati Eleonora Della Rina e Giorgio Margheri, che davanti all’ufficiale di stato civile Daniela Salacchi, responsabile comunale dei Servizi Demografici, si sono giurati amore eterno alla presenza delle testimoni Emanuela Della Rina e Maria Telene Margheri.

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