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Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta “ieri 24 positivi e 12 guariti. Le disposizioni della zona rossa non hanno prodotto risultati soddisfacenti. Tutti gli sforzi devono essere finalizzati alla vaccinazione di massa”

“I dati di ieri confermano purtroppo la tendenza, già delineata da più di due settimane, di una crescita consistente di nuovi positivi, ben 24 soprattutto in ambito familiare, a fronte di soli 12 casi di guarigione”. A dichiararlo è il sindaco Luciano Bacchetta, che nell’aggiornare la situazione dell’emergenza da Covid-19 a Città di Castello prende atto di come “l’applicazione delle disposizioni della zona rossa, in atto da due settimane e prorogate fino al 28 febbraio, sembri purtroppo aver inciso molto relativamente sulla crescita dei casi, anche in presenza della chiusura delle scuole chiuse”. “Visti i dati, le soluzioni adottate non hanno prodotto risultati soddisfacenti, per cui si impone un grande impegno di tutte le istituzioni per arrivare quanto prima a una vaccinazione di massa, che si estenda a ulteriori categorie di età e di persone rispetto a quelle già individuate per l’avvio della campagna”, sottolinea il primo cittadino, nel ribadire che “per quanto di nostra competenza, come Comune stiamo individuando una seconda area per i vaccini nella zona nord, nel rispetto delle indicazioni dell’Usl Umbria 1”. “La campagna vaccinale mi pare vada piuttosto a rilento, non voglio dare colpa nessuno, ma di fatto oggi siamo fermi ed è un dato molto preoccupante che va affrontato quanto prima”, chiarisce Bacchetta, nel formulare l’auspicio che “il nuovo Governo e la Regione intervengano adeguatamente in un ambito che è decisivo nella battaglia al Covid”. “Solo il vaccino può risolvere la situazione, per cui tutti gli sforzi devono essere finalizzati a una campagna di vaccinazione di massa, altrimenti, per quanto importanti, tutte le misure di prevenzione rischiano di essere dei palliativi rispetto al vero problema, che è quello di debellare il virus”, ha ribadito il sindaco, richiamando l’attenzione sul fatto che “a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, nonostante tutte le misure di contenimento, i casi di contagio sono in grande crescita e le guarigioni sono inferiori alle nuove positività”.

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