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Città di Castello: rinnovi dell’ufficio di presidenza delle commissioni, dibattito nell’organismo programmazione. Chiesto parere a segretario

Organi interni delle Commissioni in…Commissione. Nell’organismo Programmazione del Comune di Città di Castello presieduta da Massimo Minciotti, consigliere PD, si è discussa la richiesta di rieleggere l’Ufficio di Presidenza, presidente e vice, sulla base del nuovo regolamento, firmata da Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, Filippo Schiatelli, capogruppo dei Civici per Città di Castello, Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia e Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme.

L’istanza è in relazione alle dimissioni di Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, in seguito alla elezione a presidente della Commissione Controllo e Garanzia, da vice, e all’uscita dalla maggioranza di Giovanni Procelli, capogruppo de La Sinistra, che è membro dell’organismo. Più in generale si inserisce in un quadro delle Commissioni che registra il recente rinnovo dell’Ufficio di Presidenza della Commissione Assetto del Territorio con la conferma di Luciano Tavernelli alla guida e Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, succeduto a Andrea Lignani Marchesani, vicepresidente dimissionario. Anche Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, si è dimesso dalla commissione Servizi, facendo decadere Marco Gasperi, suo vice, ora vice dell’Assetto del Territorio. L’elezione dell’Ufficio della Commissione Servizi è all’ordine del giorno della seduta di domani, giovedì 25 febbraio 2021 alle 17.00. Infine anche il presidente della Commissione Affari Istituzionali Filippo Schiattelli, con l’uscita dalla delegazione PSI e la costituzione dei Civici per Città di Castello, di cui è capogruppo, si è dimesso, facendo decadere il vice, Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme.

Su questo tema del rinnovo dei propri organi interni, su proposta di Mirko Pescari, capogruppo del PD, la Commissione Programmazione si è aggiornata a venerdì 26 febbraio 2021 alle 17.30 in attesa della risposta del segretario comunale Bruno Decenti ad un quesito specifico. Nella seduta affronterà anche il riconoscimento di un debito fuori bilancio, di trascurabile importo e derivante da una sentenza avversa al Comune.

Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto: “C’è un nuovo regolamento del consiglio comunale che disciplina la presidenza e la vicepresidenza dell’organo commissione, sulla falsa riga del consiglio comunale, eleggiamo l’Ufficio, presidente e vicepresidente. Dal punto di vista giuridico Simul stabunt simul cadent si prefigura la rielezione di tutto l’organo consiliare. Il precedente era stato determinato per il superamento dell’empasse giuridico dalle opportune dimissioni di Tavernelli viste le dimissioni del consigliere Mancini. Chi è deputato, il segretario comunale, non deve rinviare a una decisione politica perché rinvia alla tirannia della maggioranza. Il segretario deve dirimere la materia dato che non c’è una norma transitoria”.

Mirko Pescari, capogruppo del PD: “Ci sono due aspetti: uno tecnico ed politico. C’è un disegno politico non manifestato. Abbiamo rinnovato l’assetto di presidenza dell’Assetto del territorio. Alla domande se poteva essere fatto, mi è stato risposto che c’era un accordo di minoranza. Stasera dopo 72 ore, ci troviamo in un’altra commissione ma viene fatta vale l’interpretazione tecnica. L’articolo 14 comma 7 dice che le commissioni rimangono in vigore. Questa commissione è costituita previgente, quindi possiamo rotare gli incarichi e indicato un vicepresidente scelto dalle minoranze. Per onestà intellettuale se c’è un’altra intenzione manifestiamola. L’accordo di rotazione delle minoranze è legittimo, un’azione politico-amministrativa delle minoranze con altri obiettivi deve essere dichiarata, se c’è. Se non c’è. non si capisce il richiamo all’interpretazione tecnica”.

Marco Gasperi, presidente del Gruppo Misto, “Non c’è nulla di occulto da parte delle opposizioni. La maggioranza ha la maggioranza nelle commissioni e l’integrazione dipende dalle dimissioni di un membro della maggioranza. E’ impossibile procedere alla nomina del vicepresidente, ho già chiesto al segretario e non si può. Si può invece eleggere l’Ufficio. La vostra riluttanza non la capisco alla luce dei numeri. Il precedente c’è ed è Tavernelli. E’ obbrobrioso lasciare una commissione senza la vicepresidenza. E’ un obbrobrio: abbiamo diritto alla nostra dignità politica. Sembra che abbiate paura di perdere ma allora facciamo le elezioni. Comunque vincerete, perché ci lasciate senza la vicepresidenza? Invito il presidente Minciotti a dimettersi”.

Il sindaco Luciano Bacchetta ha precisato: “Non è una commissione che fa cadere il sindaco. La transumanza dei consiglieri non ha effetti sulla maggioranza”.

Massimo Minciotti, presidente della Commissione, ha annunciato: “Non mi dimetto per due motivi. Penso di avere svolto in maniera seria e propositiva il mio mandato. Al di là delle dimissioni di Bucci, il fatto che ho trattato tutti gli argomenti anche dei consiglieri di minoranza, significa aver svolto bene il mio compito. Fermo restando il parere espresso dal segretario ed essendo stata la mia commissione eletta con il precedente sistema non ho motivo per dimettermi e trovo poco gradevole il giochino che il consigliere Lignani e Sassolini e Schiattelli stanno proponendo”.

Per Luciano Tavernelli, consigliere del PD e presidente rinnovato insieme al vice della commissione Assetto del Territorio, “Le commissioni funzionano con l’Ufficio e il vicepresidente è garanzia di funzionamento se il presidente è impedito ad essere presente. Ha una funzione di sostituzione. Il presidente essendo presente e capace l’organismo funziona. Ho commesso un errore con il senno di poi, perché in qualche maniera c’era stato un gentilman agreement, nominare insieme l’Ufficio di presidenza dava una valenza diversa anche al vice. Ma utilizzare questo passaggio in modo strumentale significa che il vice può determinare la gestione delle commissioni. Le commissioni devono rappresentare il consiglio comunale eletto, evitando per quanto possibile, in quanto consultive e deliberative in pochissimi casi, instabilità. Una diatriba alla fine della legislatura lascia il tempo che trova”.

Gasperi ha quindi fatto la proposta sull’ordine dei lavori: “Un quesito al segretario sulla nomina separata dell’Ufficio. Un membro di maggioranza dice se volete votare il vicepresidente bene altrimenti lasciamo l’Ufficio monco. La tirannia della maggioranza”
Pescari: “Meniamo il can per l’aia. Se volete ruotare dentro la minoranza, va bene per noi. Le legittime esigenze della minoranza non possono condizionare la maggioranza. Chiediamo un parere formale. Nel frattempo continuiamo i lavori amministrativi per affrontare gli importanti temi all’rodine del giorno”.
Lignani: “Non è accettabile che il presidente la prenda sul personale. La gestione del presidente della commissione non è oggetto di questa discussione. Ammesso che ci sia una manovra politica, non sei tu il bersaglio. Per il resto, prendiamo atto di qualsiasi decisione”.

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