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Consiglio comunale Città di Castello: Tiferno insieme e le opposizioni chiedono l’intitolazione della Pinacoteca a Raffaello. Da PD e PSI proposte alternative


La Pinacoteca intestata a Raffaello? Se ne parlerà in commissione con gli esperti”. La proposta era nata da Tiferno Insieme con una mozione presentata nel consiglio comunale di Città di Castello“Proponiamo in vista del Cinquecentenario, purtroppo slittato per l’emergenza sanitaria, di intitolare a Raffaello Sanzio la Pinacoteca comunale” ha detto Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme: “Abbiamo pieno titolo di partecipare alle iniziative del Cinquecentenario con la mostra programmata ad Ottobre e l’iniziative del clone dello Sposalizio. Raffaello è nato artisticamente qui, qui inizia una nuova maniera che lo porterà ad essere un grande universale dell’arte. Lo Sposalizio è il suo manifesto artistico.

Città di Castello non conserva tutte le quattro opere realizzate nel suo soggiorno tifernate ma il Gonfalone può essere messo al centro della storia dell’artista e dare una primato in questa vicenda alla nostra città. Valorizziamola come identità e peculiarietà turistica a livello internazionale. Nel dispositivo chiediamo l’intitolazione della Pinacoteca, facendo seguito ad una interpellanza non discussa in commissione. Celebriamo Raffaello e tutto il periodo artistico rinascimentale che permea il nostro patrimonio culturale. Anche a fini di promozione esterna della città”. L’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli ha fatto la cronostoria di Palazzo Vitelli alla Cannoniera ed ha aggiunto: “Stiamo rafforzando la collaborazione con Sansepolcro e stiamo lavorando alla app unica dei musei a cui si sono associate anche realtà esterne, come Castello Bufalini a San Giustino. Per quando riguarda la Pinacoteca, avrà un nuovo ingresso che la valorizzi. Lascio sull’intitolazione decidere al consiglio ma non credo che aumenterà l’affluso. Le altre iniziative a cui ho accennato posso essere più trainanti. Il 18 settembre rimane la data dell’inaugurazione della mostra. Quanto agli investimenti, 130mila euro sono stati destinati al nuovo ingresso, altri 200mila euro dalla Regione per lavori di miglioria e la mostra complessivamente prevede impieghi per 200mila euro”.

Letizia Guerri, consigliere del PD, ha detto: “L’attuale titolazione racconta la nostra storia: la corte rinascimentale dei Vitelli, l’intuizione di Elia Volpi, la seconda galleria dell’Umbria. La Pinacoteca è questo. Raffaello è venuto qui per i fermenti che Città di Castello offriva. Nessuna Pinacoteca ha il nome dell’artista maggiore di cui ospita le opere. Nella programmazione il Cinquecentenario è completata e ci porterebbe a condividere con altre sedi museali maggiori questo nome. Lavoriamo sulle capacità attrattive dei nostro musei. Sarebbe solo fumo negli occhi cambiare il nome e mortificherebbe la storia di quel palazzo, rinnegheremo l’identità civica della nostra città”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto di “aver firmato convintamente la mozione. Ci dispiace che nessuno di noi pensa che grazie ad un nome si rivoluziona l’afflusso turistico ma Raffaello Sanzio non è solo un nome ma un’icona universale a livello di comunicazione, di come viene percepito e conosciuto, molto più di Signorelli o Burri. Non è una lesione ma una potenziale sinergia. Città di Castello può diventare un polo di arte contemporanea ma lo è stato solo quando nel Centenario di Burri fu fatta una stupenda mostra che meritava un altro pubblico. Raffaello è il Rinascimento, Città di Castello è l’unica città rinascimentale dell’Umbria. Non è un’usurpazione. Non possiamo diventare polo ma crocevia degli itinerari di comunicazione culturale e turistica. E’ scorretto? E’ fuorviante accapararsi il nome. Ma lui si è formato qui. Qui è diventato magister. Abbiamo osservato il tentativo goffo di altre città dell’Umbria di impadronirsi del Cinquecentenario.

Intitolare la Pinacoteca a Raffaello è concorrenza, leale”. Giorgio Baglioni, capogruppo della Lega, ha proposto “anche una promozione sui social perché sono un veicolo per giungere a tantissime persone. Sono possibilista sulla intitolazione a Raffaello ma spero che venga proposto anche questo lavoro parallelo di social media strategy”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Ragionamento pratico: l’idea di Morini è geniale dato che la Pinacoteca non è intitolata. Potrebbe aiutarci a valorizzarla come secondo museo dell’Umbria. Dal punto di vista del marketing, caratterizare la Pinacoteca con un nome omniconosciuto è un elemento che attrae. Nessuno si sofferma su Pinacoteca di Città di Castello, molti di più su pinacoteca Raffaello Sanzio. Partendo da un elemento reale, il Cinquecentenario, abbiamo un motivo plausibile per farlo, qualcuno ci criticherebbe ma di sicuro guadagneremo molte ribalte. Apparentemente può sembrare semplicistico ma è geniale questa idea. Non lasciatevola sfuggire. Lo dico alla maggioranza. Domani ci ricorderemo della pinacoteca di Raffaello Sanzio ma non ci ricorderemo di chi l’ha proposta”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha detto: “Sono d’accordo con la proposta. L’intitolazione è legata a Città di Castello come culla di un momento di grande slancio e maturità del Rinascimento e l’intitolazione potrebbe segnarlo in modo evidente e tradursi in un interesse turistico.

E’ un marketing intelligente e ci aiuta ad evitare che altri si arroghino il titolo di città rinascimentale dell’Umbria. Ristabiliamo una semplice verità: l’unica opera integra di Raffaello in Umbria è nella Pinacoteca a lui intitolata”. Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici per Città di Castello, ha detto: “questa idea mette quasi in imbarazzo per le questioni che mette in campo. Tempo fa avevo pensato di intitolarla ad Elia Volpi, grazie al quale abbiamo la pinacoteca. Poi mi resi conto che era debole. Se avessimo avuto lo Sposalizio avrebbe avuto un senso ma non possiamo permetterci neanche una sala di Raffaello, avendo una sola opera. Usare il nome di Raffaello come richiamo attrattivo non è abbastanza, sarebbe uno specchietto per le allodole. Sarebbe una delusione non una promozione. Si potrebbe ritorcere contro. Non possiamo pensare solo all’attrattiva turistica. Lavoriamo sì a sviluppare la conoscenza e del vincolo di questa città al maestro Burri”. Ursula Masciarri, consigliere del PSI, si è detta “divisa. Condivido alcune delle motivazioni di Morini e propongo un incontro a metà strada: intitoliamo una strada. Non sarebbe solo uno specchietto per le allodole. Città di Castello è collegata al Rinascimento fortemente anche tramite Raffaello. Credo nella bontà di entrambe le posizioni”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “L’opera è una ma ci dimentichiamo che qui vicino c’è la Madonna del Parto, è una ma i turisti la vanno a vedere, nessuno si è lamentato che ci sia solo un’opera. Il turista va a vedere Raffaello. I Palazzi Vitelli sono tanti. Intitolandola si mette a fuoco il posto di Raffaello Sanzio”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha ricordato che “al di là del nome il contenuto è stato molto valorizzato in termini economici dall’Amministrazione.

Il Cinquecentenario è stato posposto per i motivi noti, la mostra è prevista dal 18 settembre 2021 per scelta delle curatrici, è l’unica riconosciuta finanziata dal Ministero in Umbria. L’idea di intitolare la Pinacoteca a Raffaello è appropriata perché Raffaello ha soggiornato qui a lungo, in via del Luna come è appropriata una valutazione su Elia Volpi per il suo ruolo fondativo del museo con la trasformazione del Palazzo in sede espositiva. Mi sembra interessante la proposta della consigliere Masciarri. Potremmo approfondirla con degli esperti in commissione. La proposta ha una sua suggestione ma ci sono argomenti pro e contro. Non dobbiamo farne una questione ideologica”. Morini, dopo una rapida consultazione con gli altri firmatari, si è detto disponibile a parlarne in commissione: “approfondendo con gli esperti e valutando cosa risponda all’interesse della città. Sono contento di continuare il dibattito, perché le ragioni di chi si oppone non è che non abbiano fondamento ma secondo me non sono sufficienti. Se fossimo gli unici ad avere pinacoteca e piazza a Raffaello Sanzio non ci sarebbe niente di meno anzi certificherebbe un primato indiscusso. Mi ha stupito dei video di Raffaello come nessuno abbia centrato il ruolo della città ed i primi ad essersi scandalizzati sono gli storici dell’arte. Sta anche a noi dare a Città di Castello il ruolo che ha svolto nella formazione di questo grandissimo artista- Con Carducci, a cui abbiamo intitolato la Biblioteca, abbiamo molto meno rapporto. Il campanile di Giotto non è di Giotto…”. Pescari ha aggiunto: “L’intitolazione viene giustificata quasi esclusivamente per l’aspetto commerciale, di traino del nome. Bene l’approfondimento ma usciamo dall’approccio commerciale. I flussi del turismo non seguono questi chiamini e se nessuna grande città d’arte usa questi mezzi ci sarà un motivo. Quando si parla di valore civico, la città farebbe uno sgarbo ad Elia Volpi”.

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