“Azione non può rimanere in silenzio di fronte ad una gestione della sanità
regionale che è diventata surreale finendo sotto i riflettori anche da parte
della cabina di regia nazionale, soprattutto per le scelte fatte in ambito
vaccinazioni.
“Ci giungono voci di verifiche in corso da parte del CTS e commissioni
governative per capire quali siano i criteri di priorità adottati dalla regione
Toscana per la somministrazione dei vaccini” – dice Remaschi,
coordinatore di Azione in Toscana. “E’ un fatto gravissimo, purtroppo la
nostra regione è stata direttamente “ripresa” anche dal Presidente Draghi
per essere all’ultimo posto, con percentuali ridicole sulla vaccinazione delle
categorie più a rischio. Siamo agli ultimi posti per somministrazioni su
queste categorie e questo il presidente Giani e l’assessore Bezzini
dovranno spiegarlo”.
Ci sono poi i continui annunci del presidente Giani, fatti il giovedì in “pompa
magna” e mestamente smentiti il venerdì con la coda tra le gambe, che
creano solo false illusioni e rabbia in categorie già allo stremo delle forze,
come parrucchieri, estetisti, negozi e attività commerciali che vedono
ormai l’anno che doveva essere quello della “rinascita”, come un altro anno
di grandi sofferenze.
“Qui non è solo questione di brutte figure di livello nazionale a cui la nostra
Toscana è continuamente sottoposta, la situazione è molto più seria di quel
che si pensa. Se la Giunta regionale non riuscirà a dare spiegazioni
plausibili sui criteri di priorità adottati sul piano delle vaccinazioni e a
spiegare perché siano state vaccinate categorie professionali prima delle
categorie “prioritarie” definite dal piano nazionale, si potrebbe addirittura
profilare una clamorosa ipotesi di commissariamento della sanità
toscana.” – chiude Remaschi