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Castello Cambia “sulla TARI servono sgravi totali per i mesi di chiusura delle attività”

Le brillanti definizioni lette sui giornali dove si annunciano “ristori” TARI per le attività commerciali, potrebbero illudere chi, come gli imprenditori e i commercianti, viene da mesi e mesi di chiusura in cui di ristori, quelli veri, ne ha visti ancora pochi.
La verità è che, per ora e in attesa di provvedimenti governativi, le categorie che hanno subito chiusure dovranno pagare la Tari anche per i mesi in cui non hanno usufruito del servizio.
La somma annunciata dall’assessore Tofanelli per la riduzione della tariffa sui rifiuti, passando da 100.000 a 200.000€, comporterà una riduzione in percentuale della quota variabile, traducendosi in qualche decina di euro di sconto annuale. Ci sembra del tutto insufficiente a sostenere queste categorie che da più di un anno sono costrette ad affrontare una crisi di risultato che ne mina la stessa esistenza. Se è vero, come ha annunciato l’assessore, che “i soldi ci sono”, non è il momento di chiedere ma il momento di dare, ricordando anche quanto ha detto il Presidente Draghi in Parlamento. Già l’anno scorso abbiamo sottolineato che la Società partecipata SOGEPU negli ultimi quattro anni, con il conferimento in discarica di circa 350.000 tonnellate di rifiuti ha acquisito una forte capacità finanziaria di circa 20.000.000 euro in quattro anni, cui si aggiungono gli oltre 7 milioni e mezzo di euro all’anno come canone che il Comune versa alla Società per il servizio, frutto appunto della Tari. Abbiamo chiesto che queste capacità finanziarie siano utilizzate per una riduzione drastica delle tariffe alle imprese ma anche ai cittadini, in un momento in cui molti hanno difficoltà economiche che rasentano la povertà. Abbiamo annunciato che verificheremo quanto l’amministrazione programmerà in termini di agevolazione per i soggetti più deboli nel prossimo bilancio, per agevolare il processo di sostegno e di ripresa economica. La proposta deliberata sulle agevolazioni TARI lo riteniamo un piccolo, insufficiente acconto sulle possibilità reali che possono essere messe in campo.

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