“Ieri abbiamo avuto 23 guarigioni, a fronte di 10 nuovi postivi”. Lo rende noto il sindaco Luciano Bacchetta, nel ribadire “la continuità della tendenza favorevole che tre settimane fa registrare a Città di Castello più guariti che nuovi casi di contagio”. “Tuttavia da molto tempo il numero dei nuovi positivi continua a essere piuttosto consistente, testimoniando che la circolazione del virus è intensa e anche piuttosto preoccupante, per cui dobbiamo rinnovare l’invito ai cittadini a rispettare ancora tutte le prescrizioni per il contenimento della pandemia”, afferma Bacchetta, in riferimento anche alle significative riaperture di servizi di questi giorni. “Dopo la ripresa in presenza dei servizi per l’infanzia, delle scuole primarie e della prima media, da lunedì 12 aprile torneranno in classe oltre 700 ragazzi della seconda e della terza media e da mercoledì 14 aprile riprenderanno l’attività in aula al 50 per cento anche gli studenti delle scuole superiori”, ha sottolineato il sindaco insieme all’assessore competente Rossella Cestini, cogliendo l’occasione per fare chiarezza sulla genesi di queste scelte.
“L’amministrazione comunale non ha un potere specifico di apertura e chiusura delle scuole, perché queste decisioni vengono determinate unicamente dai parametri sulla pandemia comunicati dall’Usl Umbria 1 e dalla Regione, non c’è margine di discrezionalità”, hanno spiegato Bacchetta e Cestini, aggiungendo: “se questi parametri fossero tali da sconsigliare la riapertura delle scuole ancora per qualche tempo, l’Usl Umbria 1 ce lo comunicherebbe e noi ne prenderemmo atto, agendo di conseguenza”. Il sindaco ha quindi rimarcato che “l’amministrazione comunale sta incalzando Usl Umbria 1 e Regione affinché la campagna di vaccinazione vada avanti in modo più intenso di ora”. “Sappiamo tutte le difficoltà del caso, i problemi del governo, le scelte fatte dall’Europa, che si ripercuotono inevitabilmente sui destini di tutti noi, ma uno sforzo diventa necessario”, ha ammonito Bacchetta, riferendo di “segnalazioni di soggetti fragili tifernati che per fare il vaccino dovranno andare ad Amelia, perché le date disponibili per Città di Castello sono più lontane nel tempo”.
“Questo è scocciante per i nostri concittadini ed è inspiegabile”, ha puntualizzato il sindaco, che ha continuato: “non si capisce perché sia necessario andare ad Amelia in presenza di due centri vaccinali importanti e capienti come quelli di Città di Castello, dove le vaccinazioni sono possibili nella massima sicurezza”. “Lavoreremo per comprendere i motivi di questa situazione e fare in modo che arrivino notizie buone su questo versante”, ha sostenuto Bacchetta, che ha concluso con un messaggio di gratitudine per la Società rionale San Giacomo, “che trasmetterà su una televisione privata locale un video con le immagini degli ultimi veglioni”, e per tutte le altre società rionali della città, che in questo difficile periodo di emergenza si sono impegnate con grande spirito solidale”. “Certamente rispetto a problemi molto più grossi che abbiamo affrontato, a partire da quello della scuola, la sospensione di queste attività ludiche è marginale, ma non più di tanto, perché i veglioni rispecchiano la storia e la tradizione della nostra città, sono momenti di grande socialità, per cui il ringraziamento alla Società rionale San Giacomo e a tutte le società rionali cittadine per un contributo alla collettività che non fanno mai mancare va di pari passo con l’auspicio che il prossimo anno i veglioni possano riprendere a svolgersi, perché significherebbe il ritorno all’assoluta normalità”, ha concluso il sindaco.