“La prospettiva della ripresa è condizionata da fattori di debolezza congiunturale, in un contesto che registra un ritardo delle nostre vaccinazioni e in generale di quelle nell’Unione europea. E’ assolutamente necessaria una rapida razionalizzazione del sistema delle vaccinazioni, decisivo per la ripresa dell’economia. Ma per l’atteggiamento che si registra in alcune aree nazionali e internazionali rispetto a questo decisivo rimedio sanitario e sociale sembra che sarebbe davvero necessario, oltre al vaccino anticovid, anche un vaccino portatore di buonsenso collettivo”.
Esordisce così Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, nel commentare gli andamenti in essere dell’economia, i riflessi sulle micro e piccole imprese e le differenziazioni territoriali proposti nell’ultimo “Report Covid-19” di Confartigianato, realizzato dall’Ufficio Studi della Confederazione.
Il report Confartigianato esamina poi l’andamento del made in Italy, evidenziando le incertezze di inizio anno: le esportazioni extra Ue – per cui sono già disponibili le stime preliminari di febbraio 2021 – dopo la crescita di novembre (+2%) e dicembre 2020 (+4,1%), sono ritornate in territorio negativo a gennaio (-12,7%) e febbraio 2021 (-7,3%).
Lo studio Confartigianato analizza anche la dinamica export manifatturiero e dei prodotti di settori a maggior concentrazione di Pmi nelle principali province italiane con incidenza percentuale superiore all’1% dell’export sul totale nazionale indicando una situazione “in chiaroscuro per il nostro territorio – approfondisce Vannetti – visto che la variazione percentuale 2019-2020 da una parte vede proprio Arezzo col migliore export per il Manifatturiero, con una crescita del 24,2% che viene per la maggior parte del settore moda che fa registrare una crescita dell’8,9% sui mercati esteri”. Tutto bene allora? “Assolutamente no – spiega ancora – visto che dall’altra parte il risultato si ribalta e se si guarda all’export aretino in generale, si vede che questo fa registrare un calo del 17,7% negli altri settori, e che quindi, in questo caso, porta la nostra provincia al quintultimo posto tra quelle esportatrici. Insomma la crisi da Covid ha quindi destabilizzato un’ampia gamma di imprese e quindi molte micro e piccole imprese quest’anno dovrà far fronte a rischi operativi e di sostenibilità dell’attività”.
Vannetti giudica poi “davvero preoccupante che a gennaio 2021 la dinamica della produzione manifatturiera, su base trimestrale, rimanga ancora in territorio negativo (-1,6%) a fronte di un aumento (+4,3%) registrato nella media Ue a 27”. E si sofferma anche sull’analisi delle previsioni pubblicate la scorsa settimana dal Fondo Monetario Internazionale, che evidenzia che nel 2022 l’Italia sarà il Paese dell’Eurozona più colpito della recessione Covid-19 anche a seguito del ritardo nelle vaccinazioni: al 9 aprile scorso le vaccinazioni al giorno per milione di popolazione sono state 4.009 in Italia e 4.309 nell’Unione europea e il ritmo nel nostro Paese è inferiore del 19,6% a quello del Regno Unito (5.448) e del 55,8% a quello degli Stati Uniti (9.069).
“Confidiamo a questo punto – insiste in conclusione il presidente di Confartigianato – che con il prossimo scostamento di bilancio operato dal presidente del Consiglio Draghi si possano soddisfare le aspettative delle imprese: intanto sui ristori apprezziamo il metodo applicato dal Governo, con il superamento del criterio dei codici Ateco e ora speriamo davvero che si riesca ad intensificare la campagna vaccinale, condizione fondamentale per consentire anche la ripresa dell’economia”.