Operatori di quartiere: la mozione del Gruppo Misto sarà discussa in commissione

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Sarà discussa in commissione la mozione del Gruppo Misto di Città di Castello in cui si chiede di reperire operatori che assicurino controlli per il Covid-19 e servizi di prossimità ai cittadini in quarantena. E’ l’obiettivo della mozione presentata nella seduta di lunedì 12 aprile 2021 e proposta dal Gruppo Misto, capogruppo Marco Gasperi e dal consigliere Marcello Rigucci, che chiede alla massima assise cittadina di impegnare il sindaco Luciano Bacchetta e la giunta a “verificare la fattibilità dell’iniziativa” e a fare in modo che i Servizi Sociali la Protezione Civile del Comune compongano, nel rispetto dei criteri di ammissibilità, un elenco delle associazioni cui aderire e con cui operare nel quartiere di assegnazione, prevedendo “un impegno economico” in favore dei sodalizi coinvolti.

Nel far presente come “la situazione pandemica porti ad una reclusione forzata del soggetto infettato o in stato di controllo preventivo”, Rigucci sostiene che, “prevedendo uno o più operatori sanitari incaricati di verificare e certificare lo stato giornaliero e il fabbisogno della persona”, i soggetti in isolamento “potrebbero fruire di tale servizio per il disbrigo delle normali attività quotidiane, come l’incasso della pensione, l’acquisto di generi alimentari, gli atti burocratici, l’aiuto nel contesto domiciliare”. “Nonostante gli sforzi già in essere dell’amministrazione ASL e del Comune per contrastare tali problematiche, appare comunque importante sviluppare un’ulteriore rete di prossimità di operatori sanitari di quartiere, con assistenza per più utenti, sotto la direzione e la certificazione della Protezione Civile Coc; nel nostro territorio un numero importante di associazioni che hanno dottori ed infermieri nel loro staff, aventi i criteri di ammissibilità ad operare come operatori sanitari per il controllo e del fabbisogno familiare”.

Gaetano Zucchini, capogruppo dei Democratici di Città di Castello, ha concordato, proponendo di modificare la qualifica della figura individuata, preferendo “operatore sociale, facendo ricorso al volontariato. E’ un mio sogno creare la figura dell’infermiere di quartiere, previsto anche dal Decreto Rilancio, che dove applicato, ha determinato una caduta degli accessi al Pronto Soccorso. Annuncio voto positivo”. Tiziana Croci, consigliere del PSI, ha detto che “L’infermiere di quartiere, di comunità o di famiglia si andrà ad affiancare al medico di famiglia. Presto sarà inserito nella nostra realtà. Abbiamo tanto volontariato che ha raccolto anche nell’emergenza il testimone e si è adoperato sia nelle associazioni che nella Protezione civile”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha detto: “L’idea è giusta ma parziale perché legata all’emergenza. In realtà criticità ci sono sempre. Non abbiamo bisogno dell’infermiere di quartiere ma di solidarietà di vicinato.

La pandemia è il megafono di un mondo malato e inascoltato. Gli anziani in difficoltà esistevano anche prima così come le persone sole, i disabili e le loro famiglie. Il terzo settore è no profit e non può essere profit e si può fare anche al di fuori di un’associazione”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha detto: “Il mondo dell’associazionismo non è più quello di una volta. Devo procedere a tanti adempimenti dal punto di vista legale ed assicurativo. A Città di Castello ci sono tantissime associazioni ed altrettanti presidenti, forse bisogna ripensare il modo in cui si fa volontariato”. Luciana Bassini, assessore alle Politiche sociali, ha detto: “L’operatore sanitario è una figura poco chiara ma abbiamo comunque portato a termine tantissime attività, che ci sono anche fuori dall’emergenza e che coinvolgono tutte le associazioni coordinate dal COC, il Centro operativo comunale. 159 consegne a domicilio, numeri altissimi per beni di prima necessità in collaborazione con la Polizia di Stato, in tutto 780 prestazioni circa.

Stiamo svolgendo una campagna di tracciamento con i test. Il territorio è protetto. Incontriamo i volontari una volta alla settimana”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “La mozione parla chiaro, la Protezione civile è in capo al comune che coordina le attività. C’è tanto volontariato con un passato nella sanità che è impegnata nel volontariato. Questa mozione si ispira all’operatore di quartiere di Zucchini, andiamo avanti insieme ad Asl e alla Protezione civile”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Mozione suggestiva ma che va concordata con Asl. E’ meritevole di approfondimento la strutturazione di una rete di operatori sociali di quartiere in commissione insieme con i rappresentanti del distretto sanitario”. L’assessore Bassini si è detta d’accordo con il sindaco: “Dobbiamo trovare un altro nome”. Zucchini: “Se modifichiamo con operatore sociale non c’è bisogno di estendere alla ASL, se poi volete aggiungere attività di vicinato, o di prossimità va bene. Soprattutto a vantaggio della frazioni ma non ci sovrapponiamo a chi già esiste”. Luigi Bartolini, consigliere dei Civici di Città di Castello, ha detto : “Approfondiamo in commissione”.

Gasperi ha ribadito: “Noi chiediamo un voto sulla verifica di fattibilità, non vogliamo né istituire ora un’albo, sovrapporci né usurpare nessuno. Il nome non è importante è importante l’idea. Vi chiediamo il voto su questo stasera, oppure va bene in commissione”. Mirko Pescari, capogruppo del PD, ha chiesto un passaggio in commissione per mettere a fuoco “una figura che potrebbe essere molto importante e che altrimenti potrebbe arenarsi nelle difficoltà di definizione”. Zucchini ha ribadito necessità di modificare “denominazione”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto: “verifichiamo in commissione con le altre parti interessate”.

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