I numeri della pandemia nel nostro comune sono stati infatti significativi, numeri che, tra alti e bassi, continuano a destare un certo timore.Nessun allarmismo. L’amministrazione comunale ha sicuramente bene operato con capacità e tempestività rispetto alla tenuta sociale. Le cittadine e i cittadini hanno fatto la loro parte e molto positivo è stato l’apporto del volontariato. Tuttavia riteniamo che occorra un momento di approfondimento e di comunicazione larga rivolta alla cittadinanza.
Non nascondiamo infatti una certa preoccupazione per l’andamento del piano vaccinale regionale nel nostro territorio, preoccupazione che ci viene segnalata da una parte consistente della popolazione, soprattutto da quella più vulnerabile. Al momento anche i nostri medici di base devono affrontare, senza personale e spesso in spazi non idonei, le prenotazioni per persone tra 79 e 70 anni con dieci vaccini disponibili a settimana e tempi che rischiano di essere davvero troppo lunghi. Su queste premesse poi la recente propaganda di quanto saremmo bravi in Umbria a fare i vaccini è davvero ridicola.
O i vaccini sono pochi e non arrivano, o la stragrande maggioranza dei vaccinati non erano quelli da vaccinare per primi. Tuttavia, riteniamo che le questioni legate al tracciamento, modi e luoghi della trasmissione del virus, controlli e soprattutto l’andamento del piano vaccinale regionale siano tutti elementi che possano e debbano essere discussi e chiariti all’opinione pubblica come è opportuno e doveroso fare in un consiglio comunale monotematico.