Rifondazione comunista di Perugia: “L’Umbria dica no all’autonomia differenziata”

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Ci risiamo. Fra i disegni di legge collegati alla decisione di Bilancio licenziata dal Consiglio dei Ministri, è stato riproposto il DDL “per l’attuazione dell’Autonomia differenziata, di cui all’articolo 116, 3° comma della Costituzione”. 

Al “governo dei migliori” evidentemente non è bastato vedere i risultati della frantumazione regionale del servizio sanitario e del protagonismo dei sedicenti “governatori” nell’affrontare l’emergenza sanitaria. Basti pensare a come è stata affrontata la crisi sanitaria in Umbria o all’attuale andamento del piano vaccinale regionale. No, insistono. E insistere con questo progetto significa delegare piena autonomia a 20 staterelli, non solo in campo sanitario, ma per scuola, infrastrutture, ambiente e altre decine di materie. Un disastro per tutti, un disastro certo per l’Umbria tanto più governata da Lega e Fratelli d’Italia. Se poi pensiamo che la misura è gestita dalla Ministra Gelmini vengono i brividi. 

Su queste premesse pensiamo che le opposizioni debbano pronunciarsi in Consiglio Regionale per fare in modo che l’Umbria dica no ad un provvedimento dannoso e pericoloso.

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