Il Consiglio provinciale approva il Rendiconto della Gestione 2020. Completo riassorbimento del disavanzo, crescono gli investimenti, rapidi tempi di pagamento fatture.

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Con 8 Sì e 3 No il Consiglio provinciale di Perugia ha approvato il Rendiconto della gestione per l’anno 2020.
Si chiude con un avanzo di amministrazione di euro 1.793.110, e certifica il completo riassorbimento del disavanzo da riaccertamento straordinario di oltre 14 milioni che si era originato con l’introduzione della normativa dell’armonizzazione contabile.
“E’ un risultato di notevole importanza – ha commentato la consigliera con delega al Bilancio Erika Borghesi, che ha illustrato il documento contabile all’assemblea – , anche perché ottenuto nel periodo di maggiore crisi finanziaria della storia dell’ente, iniziato dalla riforme delle province della legge 56/2014 per la parte istituzionale e dalla legge 190/2014 dal punto di vista finanziario”.

Sulle entrate correnti del 2020 ha notevolmente influito la crisi pandemica da Covid 19 che ne ha causato una riduzione complessiva di oltre 4,2 milioni; le entrate correnti passano infatti da 57,3 ml. A 53,1 milioni. Tali minori introiti sono stati tuttavia interamente ristorati dalle risorse stanziate dallo Stato con il DL 34/2020, il c.d. Decreto Rilancio.
Per quanto riguarda la spesa, continua il trend di riduzione della spesa corrente che passa da 77 ml. del 2019 a 74,3 del 2020, mentre la spesa per investimenti si incrementa nello stesso periodo di circa 5,5 ml passando da 18.1 a 23,6 milioni. “Si conferma pertanto la virtuosità del trend di spesa che vede ridursi la spesa corrente a favore di quella per investimenti, in massima parte sulla viabilità provinciale e per l’edilizia scolastica. Complessivamente, sulla viabilità provinciale sono state impegnate risorse per interventi di investimento per complessivi 14 ml. circa, mentre l’edilizia scolastica ha impegnato risorse per investimenti per 6 milioni circa.

“Da evidenziare il notevole risultato che è stato raggiunto sul fronte dei tempi di pagamento dei fornitori e prestatori di servizi: il calcolo dell’indice di tempestività dei pagamenti evidenzia il notevole miglioramento nei tempi medi di pagamento delle imprese fornitrici della Provincia, passando da un ritardo medio di 29 giorni del 2017, 18 giorni del 2018, – 2,49 giorni del 2019 e a –17,96 giorni del 2020. Questo dato indica che, mediamente, la Provincia di Perugia paga i propri fornitori entro 12 giorni circa dal ricevimento della fattura. E’ un dato di grande rilevanza che sottolinea l’efficacia delle misure adottate nel tempo per il miglioramento delle procedure interne di liquidazione e pagamento dei debiti verso i fornitori”.
Rimane tuttavia sul tavolo l’oramai annosa questione del credito che l’Ente di Piazza Italia vanta nei confronti della Regione per assolvere le funzioni regionali attribuite alla Provincia e che ammonta a oltre 24,5 milioni di euro.
“Il rendiconto 2020 certifica una spesa complessiva per le funzioni regionali di 5.320.602 euro – spiega Borghesi -, e ad oggi, risulta un credito residuo da parte della Regione, al netto delle somme rimborsate, di euro 24.590.535.
Visto il prolungarsi di questa situazione la Provincia di Perugia, insieme a quella di Terni, ha chiesto alla Regione il pagamento di tale somma mediante diffida, con trenta giorni di tempo per trovare una soluzione, termine abbondantemente superato. A questo punto – sottolinea la consigliera – riteniamo si debba trovare una soluzione perché altrimenti i due enti dovranno attivarsi per gli atti conseguenti. Trovo questa situazione un atteggiamento istituzionalmente poco corretto. La Regione non può far finta di nulla perché non ci sono solamente le manutenzioni straordinarie (tra l’altro le risorse messe a bilancio dalla Regione sono assolutamente insufficienti), ma è necessario mettere in campo una nuova progettualità. Tale questione non è più rinviabile perché comincia a creare pesanti difficoltà rispetto al bilancio e ai parametri legati alle nostre capacità assunzionali.
Mi appello al senso di responsabilità e ai rapporti istituzionali – conclude Borghesi – per la convocazione di una riunione per trovare una soluzione, sia per il pregresso che per il futuro. Non possiamo sospendere la manutenzione sulle strade regionali perché sarebbe un’interruzione di pubblico servizio, ma in maniera cosciente e responsabile sappiamo che occorre intervenire al più presto per la sicurezza e la pubblica incolumità dei cittadini”.

Proprio in merito al recupero di questo credito dalla Regione il Consigliere Jacopo Barbarito ha sollecitato un’interlocuzione con la Presidente Donatella Tesei anche alla luce della diffida avanzata dalla Provincia. Il Consigliere Giovanni Andrea Lignani Marchesani si è invece soffermato a considerare come i cospicui milioni di residui attivi meritino una verifica su come possano essere utilizzati nonostante i legacci burocratici esistenti. “Queste risorse – ha detto – vanno messe a sistema, utilizzati per le manutenzioni. Siamo a fine mandato e a chi verrà dobbiamo far presente le difficoltà che dovranno affrontare”.
Il Consiglio in maniera unanime ha sottolineato la necessità di ridare dignità alle Province con elezioni di primo livello e, come evidenziato dal Presidente Luciano Bacchetta, di chiedere provvedimenti nazionali che diano il via libera a nuove assunzioni essendo ormai insostenibile il problema della carenza di personale.

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