Covid-19 a Città di Castello Bacchetta: “ieri piccola impennata dei dati, 14 guariti, ma ben 11 nuovi positivi. “Serve prudenza, il Covid-19 è ancora tra noi e colpisce interi nuclei familiari, con genitori giovani e bambini piccoli”

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“I dati della giornata di ieri registrano una piccola impennata, sia dei guariti, 14, che delle nuove positività, ben 11”. Lo comunica il sindaco Luciano Bacchetta, osservando che “le previsioni sul virus, come abbiamo sempre detto, sono evidentemente complicate”.

“Anche se continua il trend favorevole che quotidianamente vede il numero dei guariti superiore ai nuovi contagi, il dato delle nuove positività emerso ieri non è insignificante e testimonia che la circolazione del virus continua a essere importante, coinvolgendo soprattutto interi nuclei familiari con genitori spesso molto giovani e bambini piccoli”, sottolinea il primo cittadino, invitando a “continuare a essere prudenti, perché il Covid-19, con le sue varianti, è ancora tra noi”. “Le riaperture prospettate, in particolare lo spostamento di un’ora del coprifuoco dalle 22.00 alle 23.00, vanno accolte favorevolmente, sono un rischio calcolato, come viene detto ai livelli istituzionali nazionali più alti, che deve essere affrontato con la massima attenzione e nel rispetto delle precazioni, sapendo che contatti ravvicinati e assembramenti possono rendere più incisiva la circolazione del virus”, ha commentato Bacchetta, che ha puntualizzato: “è fondamentale che la campagna di vaccinazione prosegua, si espanda e si rafforzi”.

“Finalmente sono state aperte le prenotazioni per i 60-69enni, fascia sulla quale l’Umbria era molto indietro rispetto alle altre regioni, mentre in assoluto i numeri calcolati sull’intera popolazione non sono negativi”, ha sostenuto il sindaco, auspicando che “la somministrazione dei vaccini proceda spedita, perché parliamo di una porzione di cittadini molto numerosa e anche a rischio”. “Anche io mi sono prenotato e resto in attesa fiduciosa di essere convocato”, ha puntualizzato Bacchetta, ribadendo l’aspettativa che “sia possibile a tutti i tifernati vaccinarsi nella propria città, che ha due punti per l’inoculazione dei sieri, perché doverlo fare altrove sarebbe paradossale e beffardo”.

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