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Tomosintesi all’ospedale per la diagnosi precoce del tumore alla mammella: ordine del giorno dei consiglieri Schiattelli e Bartolini (Unione Civica Tiferno)

“Intraprendere tutte le iniziative necessarie affinché la direzione generale della ASL 1 si impegni a dotare il nostro centro senologico di una apparecchiatura che permetta di effettuare la Tomosintesi a completamento della mammografia, per l’effettuazione di una diagnosi precoce del tumore della mammella a sostegno di tutte le donne del nostro territorio”. E’ quanto propongono con un ordine del giorno i consiglieri di Unione Civica Tiferno Filippo Schiattelli e Luigi Bartolini, chiedendo alla massima assise comunale di impegnare la giunta a sostenere nei confronti dell’azienda sanitaria l’esigenza di potenziare il servizio di Senologia del nosocomio tifernate.

“Attualmente il Centro di Senologia del nostro ospedale cittadino, al quale va il nostro sincero ringraziamento per il lavoro quotidianamente svolto, non ha a disposizione tale strumentazione diventata ormai indispensabile per una diagnosi precoce”, rilevano gli esponenti della minoranza, nel riferire come sia stato loro “segnalato da molte donne che per l’effettuazione di questo esame si devono rivolgere a strutture private oppure a strutture pubbliche lontane dal nostro territorio con costi economici molto elevati”. “La mammografia è un esame fondamentale per la prevenzione del tumore della mammella”, puntualizzano Schiattelli e Bartolini, sottolineando che “questo esame diagnostico ha subìto un importante evoluzione nel corso degli ultimi vent’anni nel corso dei quali si è passati dalla mammografia analogica a quella digitale ed infine alla mammografia in Tomosintesi, quest’ultima sempre più diffusa e in grado di aumentare la capacità diagnostica rispetto alle metodiche precedenti, perché consente una valutazione notevolmente più accurata della mammella”.

“Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi, accompagnata, però, da una riduzione della mortalità per il tumore alla mammella”, evidenziano i rappresentanti dell’Unione Civica Tiferno, segnalando che “ciò è stato possibile anche grazie alla sempre più ampia diffusione della diagnosi precoce, che ha permesso di aumentare il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo della malattia, quando il trattamento ha maggiori probabilità di essere efficace e meno invasivo”. Schiattelli e Bartolini ricordano che “il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne, nelle quali circa un tumore maligno ogni tre (30 per cento) è un tumore mammario”, e richiamano l’attenzione sul fatto che “nel 2018 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne, con 13.076 decessi”.

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