“L’interpellanza presentata sulla futura governance di SoGePu è sicuramente politica e vuole permettere a Sindaco, Giunta e Consiglio di esprimersi sulla vicenda” ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani presentando il documento nel corso della seduta del consiglio comunale di Città di Castello lunedì 17 maggio 2021. “Un’interpellanza di cui si sarebbe fatto volentieri a meno se a scoperchiare in maniera del tutto inopportuna quello che potrebbe essere il classico vaso di Pandora non fosse stato il Partito che se non è più di maggioranza in Consiglio comunale lo è senz’altro e in maniera preponderante in Giunta.
Aprire una partita strategica in un momento delicato per il futuro di SoGePu e della città vista la importantissima gara in corso d’altronde non ha niente di istituzionale ma è frutto di bassa politica elettorale. In passato per molto meno si è ricorso ai tribunali nei confronti di Consiglieri di opposizione. La presa di posizione del sottoscritto vuole invece essere un contributo istituzionale visto che non posso certo essere sospettato di simpatie o connivenze con l’attuale governance di SoGePu. L’attuale Amministrazione comunale entrerà dal prossimo 7 giugno in regime di prorogatio e se non illegittimo è sicuramente inopportuno che un Sindaco in scadenza compia la nomina più strategica dell’intera consiliatura in un’appendice terminale del mandato. Ne’ valgono le considerazioni che un nuovo Sindaco possa rimuovere Amministratori di controllate perché la giurisprudenza è piena di ricorsi accolti positivamente quando questo si verifica. Di fatto una nomina adesso imbavaglerebbe il futuro Sindaco e la futura Amministrazione su scelte strategiche per il futuro della Città e questo è inaccettabile ferme restando i riverberi sulla gara in corso che dichiarazioni così avventate possono avere”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Intorno a questa vicenda di Sogepu si alzano molte pressioni e pulsioni. Alcune sono discutibili. Il gruppo del PD ha chiesto è legittimo dal punto di vista formale. Il presidente di Sogepu scade con l’approvazione del bilancio, che l’Amministratore delegato mi dice sarà approvato a luglio. Fino a quella data ogni discussione è improvvida. Si può nominare un nuovo presidente ma io do un giudizio molto positivo di Sogepu, quando divenni sindaco era molto difficile, ora è molto cambiata in meglio. La richiesta del PD è coerente dal punto di vista istituzionale, qualsiasi decisione sarà presa in trasparenza. Qui si combinano un sindaco in scadenza che ha pieni poteri fino all’ultimo giorno ma la prorogatio impone prudenza in tutte le decisioni. Mi pongo il problema di non condizionare il nuovo sindaco me lo pongo. Quando sono diventato sindaco c’è stata la prorogatio per due anni. Non ho interessi particolari a mantenere o togliere nessuno, farò in modo che neanche altri interessi ci siano. Bisogna fare una lista dei pro e dei contro. Siamo in procinto dell’ufficializzazione del risultato di gara importante. Stiamo per raggiungere un risultato storico che non possiamo ignorare, per cui valuterò nella mia autonomia, dato che è il sindaco che fa le nomine. Farò la scelta meno traumatica di tutte, non si giocano su questa scelta il futuro della città”.
Il capogruppo del PD Mirco Pescari ha detto: “La proposta che abbiamo pubblicamente avanzato parte dalla constatazione tecnica che con l’approvazione del bilancio l’organo amministrativo di Sogepu termina il suo mandato, il terzo conferito da questa Amministrazione in una fase delicata, l’aggiudicazione della gara. Anche un organo amministrativo in prorogatio può dare seguito agli atti dovuti o conseguenti ma il resto, fuori dall’ordinaria amministrazione, necessitano di un organo nel pieno dei poteri. Alla scadenza di luglio, la società deve essere messa nella sua pienezza operativa.
Vogliamo evitare una nomina politica a due mesi dalle nuove elezioni. Ci sono soluzioni semplici: si può andare ad una nomina interna. Quando scade il bilancio la riflessione deve essere già stata fatta e così la scelta”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Le penalizzazioni per Città di Castello ci sono sempre state”.
Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto: “Ci sarebbe la necessitare di verificare il piano di impresa, come è avvenuto, prevalentemente riempendo la discarica. Non ci sono elementi di qualità di servizi che giustifichino la redditività. Siamo di fronte alla più grande azienda del territorio con 22 milioni di fatturato ma la gara la vincerà la Sogeco. Lasciarla nell’incertezza come è avvenuto finora non è giusto.
C’è un problema anche di direzione. La costruzione della nuova società con il 51% fuori dal comune non mi trova d’accordo ma il consiglio ha detto sì. Rinnovare la Sogepu significa pensare a quale futuro dovrà avere questa azienda e forse dovrebbe spettare al consiglio”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto: “Il mio intervento è neutrale e sono coinvolto perché io solo ho proposto l’attuale presidente. Aveva la mia fiducia. Ora ci sono prese di posizione contrastanti che in tempi normali non si comprendono. Il Psi non ha ancora affrontato il problema ma la società è sempre stata in attivo. Sulla scadenza dei mandati va rispettato quello che dice la legge e le regole devono essere uguali per tutti senza forzature. Se in questo momento cambiare può portare detrimento alla gara o alla città, la politica si faccia da parte e lasciamo fare a chi conosce la materia”.
Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, ha detto: “Non proponiamo nomine che condizionano i futuri amministratori. Sogepu non è solo l’amministratore unico. Ci sono delle assunzioni discutibili e credo di non poter essere contraddetto. Il numero inizia ad essere preoccupante. Mi appello ad una gestione più oculata di denaro pubblico”. Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha aggiunto: “Già l’ultima volta ci fu una forte contrarietà alla rinomina dell’attuale amministratore. Io non sapevo che era il terzo mandato ma i capigruppi della maggioranza sì. Allora tutti dissero che ci voleva discontinuità ma poi fu confermato l’attuale.
Facciamo smettere di perdere tempo ai dipendenti per i nomi dalla società civile e poi il sindaco fa quello che vuole. Io propongo che lo faccia lui senza interpellare nessuno”.
Nella replica Lignani Marchesani ha detto: “E’ la prima volta che avviene la proroga nell’Amministrazione comunale, l’ultima risale alla Seconda Guerra Mondiale.
I fatti dimostrano quanto sia stata improvvida. La normativa dice che entro 45 giorni deve finire la prorogatio. C’è una nomina strategica e nessuno può essere sospettato di essere una quinta colonna dell’Amministrazione uscente. Dal punto di vista istituzionale credo corretto rimandare la nomina al nuovo sindaco”. Nella conclusione il sindaco ha detto: “Di questa questione parleremo a momento debito insieme al bilancio a luglio. Affronterò la questione nella conferenza capigruppo. Il vero problema è il futuro di Sogepu, la sua missione, anche su un orizzonte regionale. I consiglieri regionali dovrebbero forse avere più attenzione. Alcuni equilibri sono altrove e questo penalizza Città di Castello. Le nomine di legge spettano al sindaco e non mi ricordo la differenziazione delle posizioni. Non mi ricordo che era stata chiesta una discontinuità l’ultima volta”.