Lignani Marchesani (Fd’I) “Stucchevole piagnisteo del PD sull’Alto Tevere e sulla gestione della Regione Umbria: colpevoli di un disastroso declino abbiano il buon gusto di tacere”

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Manifesti, comunicati e piagnistei nessuna proposta di gestione concreta del territorio da parte di un Partito che ha avuto la responsabilità del Governo cittadino negli ultimi 70 anni e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Abbiano il buon gusto di tacere di fronte al disastro e al deserto che lasceranno alla futura amministrazione. Si attaccano a filmati di promozione turistica e una presunta trascuratezza della Regione sulle infrastrutture dimenticando o facendo finta di dimenticare che i soldi del Recovery Found presuppongono investimenti rapidi e lo stato comatoso dell’infrastruttura ferroviaria e la mancanza totale del collegamento per Arezzo è frutto di precise scelte della sinistra di Governo di Umbria e Toscana.

Si dimenticano forse  le priorità date dalla Giunta Lorenzetti ad altre infrastrutture viarie su gomma con il consenso di chi ha sacrificato il territorio per le proprie carriere politiche? Vogliamo ricordare che nel 2000 Città di Castello era la capitale economica dell’Umbria e oggi arranca pesantemente nelle retrovie dati economici e sociali alla mano? O le aziende che se ne sono andate, quelle pericolosamente vendute con futuro in loco incerto e quelle che stanno facendo le valigie? O le scelte politiche che dietro a crisi aziendali o terremoti hanno permesso ad altri territori di avere incentivi occupazionali e infrastrutture rendendo meno competitivo il nostro territorio? Tacciano che è meglio. Sulla campagna vaccinale poi la tanto decantata da questi signori Toscana ad oggi, dati ufficiali, ha effettuato la prima dose al 37,75% della popolazione contro il 38,46 dell’Umbria e ha utilizzato il 91,8% delle dosi disponibili contro il 94,5% dell’Umbria.

Certo non si vuole nascondere che la logistica altotiberina necessita di un miglioramento ma è naturale che maggiore attenzione ci sarà quando al confronto non ci saranno lamentosi sinistri in malafede ma amministratori che lungi dall’essere proconsoli dei poteri perugini sapranno instaurare un confronto sereno ed autorevole con la Regione dell’Umbria.

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